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La Russa incastra la sinistra: "Mi attacca perché vuole sabotare la pace sociale"

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Ignazio La Russa passa al contrattacco: "La sinistra mi attacca per sabotare la pace sociale". E poi si concede qualche battuta come questa: "Ho più fiducia nella Meloni che nell’Inter a prescindere. Giorgia non molla mai e non riserva sorprese sgradite". In un’intervista a Libero il presidente del Senato, continua: "Il guaio dell’Inter è che è imprevedibile, va su e giù. L’opposto di Fratelli d’Italia che invece migliora sempre", aveva premesso La Russa. Il cuore dell’intervista, firmata da Pietro Senaldi, è dedicato agli attacchi che organi di stampa gli hanno mosso per aver partecipato a un evento di FdI e di aver replicato con "indicami come cavolo ti pare" a un cronista de Il fatto quotidiano che gli chiedeva con insistenza in che ruolo pensava dovesse essere riportata la sua presenza, in pratica sottolineando che si comportava la politico a pur essendo presidente del Senato, pur non essendola prima carica istituzionale in realtà a partecipare a eventi di partito.

 

 

 «Usano per me un criterio completamente diverso rispetto a quello usato per i miei predecessori - dice La Russa - chi mi ha preceduto si è distinto per aver fatto della presidenza parlamentare un luogo per esercitare in molte occasioni un ruolo politico addirittura superiore a quello svolto precedentemente. Alcuni anzi, come Grasso il mio amico Fini, da presidente hanno perfino fondato un loro nuovo partito. E poi vi ricordate di Bertinotti che fece cadere un Governo o Fico e la Boldrini? Per non parlare dei tempi della prima Repubblica quando Fanfani riuniva a palazzo Giustiniani tutte le correnti della Dc per un patto politico pubblico. A me rimproverano di andare i convegni di persone con cui sono amico da una vita altri si sono comportati come leader di schieramento per di più alcuni in alcuni casi senza render prendersi la responsabilità di farlo alla luce del sole». La Russa rivendica: «Quando presiedo il Senato sono più che imparziale. Anzi, essendo stato a lungo all’opposizione, tengo a privilegiare chi non fa parte della maggioranza quasi per compensazione. Ma non smetto di essere un politico fuori da Palazzo Madama, rivendico il diritto senza ipocrisie di dare la mia testimonianza». All’inizio «credevo che la sinistra rosicasse solo perchè, da uomo di destra, sono arrivato alla presidenza al Senato senza aver mai rinnegato i miei principi», adesso «ho il sospetto che la sinistra tema anche che mi riesca di far fare qualche piccolo passo in avanti al processo di pacificazione nazionale. In sostanza, che il mio progetto di superamento delle barriere ideologiche posso avere un qualche successo». 

 

 

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