M5s contro l'energia nucleare, il Movimento del no a tutto
Beppe Grillo torna in scena. D’altronde, per un comico non è un buon segnale avere i riflettori spenti. E così il Garante del M5S questa volta sceglie come bersaglio il nucleare, bocciandolo come fonte di energia. «Era già roba vecchia venti anni fa. Come è possibile pensare che possa essere una soluzione per i prossimi venti anni?». Come dire, il populismo pentastellato appare immortale: cambia pelle ma non l’anima. No a prescindere. No Tav, no Tap (Gasdotto trans-adriatico), No acciaierie Ilva, No rigassificatori, e via dicendo. Tutte cantilene sentite nell’ultimo decennio e che hanno finanche portato alla caduta del governo Draghi con l’ennesimo «no» al termovalorizzatore nei progetti del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.
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Perché Grillo boccia il nucleare? «Non ci sono evidenze scientifiche che oggi un ritorno al nucleare sia "indispensabile" o anche semplicemente conveniente per il nostro Paese» dice, convinto che «nel futuro nuove scoperte potrebbero modificare l’analisi costi-benefici perché non è un dogma di fede, come qualcuno crede, ma una tecnologia come le altre». Il che vuol dire, per il comico genovese, bloccare il «mondo» in attesa di un domani migliore. Omettendo, però, che in Europa da decenni diversi paesi con il nucleare sono sempre più competitivi dell’Italia. Ma questa è un’altra storia. I maligni, intanto, pensano che l’intervento di Grillo non sia tanto politico, ma da comunicatore del partito, ruolo per cui intasca oltre 300mila euro l’anno. Contratto che sta per essere rinnovato, suscitando un certo malumore tra i parlamentari 5stelle. Infatti, se da un lato loro sono stati costretti a ridurre il loro budget a causa del taglio del numero dei parlamentari, gli eletti avrebbero puntato il dito contro la decisione di rinnovare il contratto al fondatore del partito alle stesse cifre del passato. Il mal di pancia, poi, viene amplificato dal fatto che Grillo, secondo le accuse, non avrebbe lavorato come dovuto alla comunicazione del partito, scomparendo di fatto dai radar nel corso dell’ultima campagna elettorale per le politiche. Di certo, il comico 75enne è scomparso dalla scena politica, defenestrato da un abile ex avvocato del popolo che in poche mosse ha smantellato quello che fu, una volta, il Movimento dei «cittadini».