Fondi dalla Russia alla Lega, la Procura ha chiesto l'archiviazione dell'indagine
La procura di Milano ha chiesto di archiviare l’indagine per corruzione internazionale nella vicenda sui presunti fondi russi alla Lega. La notizia, anticipata nella rassegna stampa, è stata confermata all’AGI da fonti inquirenti. L’istanza, firmata dai pm Giovanni Polizzi e Cecilia Vassena e vistata dall’aggiunto Fabio De Pasquale del dipartimento Affari internazionali, riguarda la presunta negoziazione, poi non finalizzata, durante un incontro all’hotel Metropol di Mosca il 18 ottobre 2018, in cui l’ex portavoce di Matteo Salvini e presidente dell’associazione Lombardia-Russia Gianluca Savoini, l’avvocato Gianluca Meranda e l’ex banchiere Francesco Vannucci, avrebbero parlato con altrettanti intermediari russi di un possibile accordo sull’acquisto di gasolio russo per un valore complessivo di un miliardo e mezzo di dollari.
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Stando alla tesi degli inquirenti, l’obiettivo finale della trattativa sarebbe stato quello di girare 65 milioni, pari a una percentuale del 4%, nelle casse della Lega. Soldi che sarebbero serviti per finanziare la campagna elettorale del partito alle elezioni europee del 2019. Tuttavia, dagli accertamenti della guardia di finanza, coordinati inizialmente dai pm Sergio Spadaro e Gaetano Ruta (ora entrambi alla Procura europea), durati oltre tre anni e mezzo, non sarebbero stati raccolti prove a sufficienza per portare i tre indagati a processo. Un trionfo per Salvini e i suoi.
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