Governo, raffica di sondaggi. Da Piepoli a Noto: quando pesa il caro-carburante
Il governo di Giorgia Meloni e i partiti della maggioranza stanno pagando nel consenso la polemica sulle accise e i carburanti e in generali il caro-vita? È sicuro il Fatto quotidiano secondo cui gli italiani in blocco "bocciano il governo Meloni" con numeri in "vistoso peggioramento rispetto a due mesi fa". Il quotidiano di Marco Travaglio cita l'ultimo sondaggio politico di Alessandra Ghisleri con il 52,3 per cento degli intervistati critico con il governo mentre la fiducia in Meloni scende dal 39,9 di dicembre al 38,5 attuale.
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Il quotidiano tuttavia raccoglie i pareri di Pietro Vento, direttore di Demopolis, secondo cui "alcune misure prese dal governo in manovre sono state apprezzate, penso alla riduzione del cuneo fiscale, altre sono state molto divisivo", e Nicola Piepoli che invita a evitare giudizi precipitosi: "Qualche risposta sulle tendenze la avremo con le regionali di febbraio. Dobbiamo verificare che un calo di due o tre punti non sia un'oscillazione fisiologica".
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Sondaggio che prendi, risultato che trovi. Infatti quella di Euromedia Research non è l'unica rilevazione pubblicata in questi giorni. Libero ha passato in rassegna varie analisi e raccolto l'opinione di vari sondaggisti. Antonio Noto della NotoSondaggi fa notare che "Meloni ha vinto col 26%, a Natale era al 30%. Oggi è al 27-28%. Ma il dato deve essere analizzato nella misura in cui l'insoddisfazione" per rincari, bollette e benzina "si possa tramutare in perdita di consenso nelle prossime settimane. Noto pi afferma che "la confusione attuale nell'opposizione, potrebbe influire sulle Regionali non con un travaso di voti ad altri partiti; ma con un astensionismo che assommerebbe alla già scarsa motivazione di voto nelle amministrative dove difficilmente l'affluenza è oltre il 60%".
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Fabrizio Masia di EMG Different spiega che "il calo dei consensi con la sospensione del taglio delle accise c'è stato, inutile negarlo. Ma era naturale". "Le conseguenze della misura si sono ripercosse su Fratelli d'Italia e, a cascata, sul centrodestra. Forza Italia si inchioda al 7%, la Lega cala al 9%. E la Meloni è scesa al 28%, che comunque è sempre tanto, un'infinità oltre lo zoccolo duro storico dei suoi elettori", afferma il sondaggista. "Il passaggio fondamentale per il governo non saranno né Regionali né Amministrative, ma le Europee del 2024: saranno le elezioni di midterm della Meloni" prevede Masia. Per i sondaggisti sentiti da Libero il consenso a Meloni è consolidato e non basta qualche fibrillazione per metterlo in discussione.