Scandalo Cgil, il nuovo segretario eletto con l'inno sovietico e i pugni chiusi
Alla proclamazione del neo eletto segretario della Cgil di Bologna, Michele Bulgarelli, avvenuta ieri alla presenza del segretario generale Maurizio Landini, dalle casse del circolo Arci di San Lazzaro di Savena è partito l’inno dell’Unione Sovietica. Un errore della regia dell’evento, spiegano dal sindacato, quando invece sarebbe dovuta partire l’Internazionale. L’accaduto ha provocato critiche molto dure da numerosi esponenti di Fratelli d’Italia. “Landini si scusi e condanni pubblicamente quanto avvenuto ieri a Bologna al Circolo Arci San Lazzaro di Savena, l’elezione del segretario locale della Cgil è stata salutata con l’inno dell’Urss. È un’offesa alle tante vittime del popolo ucraino che combattono per la libertà. E Landini, che era presente all’evento, ne prenda immediatamente le distanze”, le parole del capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Tommaso Foti.
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Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo di FdI al Senato, Lucio Malan: “Landini chiarisca o si dimetta. È inaccettabile che l’elezione del nuovo segretario della Cgil di Bologna, alla presenza dello stesso Landini, sia salutata dalle note dell’inno sovietico. Sempre che l’intento non fosse quello di celebrare la Russia di oggi visto che nel 2000 Vladimir Putin lo reintrodusse, cambiando in parte il testo, come inno della Federazione Russa, sostituendo il Canto Patriottico di epoca zarista, inno nazionale dal 1991. Si tratta di un episodio incredibile. Come si può celebrare una dittatura responsabile di milioni di morti, tra i quali milioni di ucraini sterminati per fame nel Holodomor negli anni ’30, del tutto incompatibile con i valori della nostra Repubblica? Ci attendiamo perciò un immediato chiarimento da parte della Cgil, ed a nessuno venga in mente di parlare di goliardia”.
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Dalla Cgil di Bologna è arrivata una nota di precisazione sul fatto, resasi necessaria “a fronte delle strumentalizzazioni di queste ore”. “Il Congresso della Camera del Lavoro di Bologna si è concluso sulle note dell’Internazionale, da sempre inno del movimento dei lavoratori, e che ci ricorda l’istanza internazionale da cui nasce il sindacato - spiega il sindacato -. Tra le diverse operazioni di voto, prima dell’elezione della Segreteria, dalla regia è stato confuso l’inno sovietico con l’Internazionale. Le polemiche scaturite in seguito a questo mero errore materiale non possono far dimenticare la posizione della CGIL sulla guerra, posizione nota e contenuta in tutti i nostri documenti”.
Il congresso della #Cgil con #Ladini si chiude con l’inno di quell’#URSS che ha sterminato milioni di dissidenti.
— Giorgio La Porta (@Giorgiolaporta) January 14, 2023
Questa è la #sinistra democratica italiana che dà lezioni di #democrazia a #Meloni e #Orban mentre inneggia al dittatore criminale #Stalin!
Che schifo!#14gennaio pic.twitter.com/jBRwNaZCx4