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Maggioranza a nervi tesi. Lega e Forza Italia: "Basta, decidono tutto Meloni e Giorgetti"

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Il caso delle accise sulla benzina ha fatto esplodere le tensioni nella maggioranza. Secondo quanto racconta un retroscena di Monica Guerzoni sul "Corriere della sera", vi sarebbe sempre più malcontento in Lega e Forza Italia per la gestione troppo accentrata delle partite economiche (e delle nomine) da parte del duo Meloni-Giorgetti.

La presidente del Consiglio e il suo ministro dell'Economia hanno in effetti un rapporto di amicizia e stima che risale a ben prima della nascita del Meloni I e non è mai venuto meno neanche quando Fratelli d'Italia era l'unico partito all'opposizione dell'esecutivo Draghi in cui Giorgetti ricopriva il ruolo di ministro dello Sviluppo.

Il punto è che quest'asse starebbe provocando "gelosie" all'interno della maggioranza, che al primo incidente di percorso sono emerse in tutta la loro forza. Sul caso delle accise, infatti, fin dall'inizio le sensibilità sono state diverse. Matteo Salvini aveva auspicato un'immediata retromarcia "se troveremo le risorse". Una linea che non è mai stata condivisa da Meloni e Giorgetti, convinti che semmai la rinuncia allo scontone dovesse essere "spiegata" all'opinione pubblica come ha poi effettivamente fatto la premier con la sua rubrica social "Gli appunti di Giorgia" e con le interviste in contemporanea a TG1 e Tg5 di giovedì sera.

Sul fronte di Forza Italia, il responsabile dell'energia del partito, Luca Squeri, ha rilasciato diverse interviste in cui ha messo sotto accusa il decreto Benzina varato dal governo il 10 gennaio dopo le prime proteste, soprattutto per quanto riguarda l'obbligo di esposizione di più cartelli (prezzo praticato dal rivenditore, prezzo medio di giornata) che rischia di provocare maggior confusione nell'utenza. Non solo: lo stesso Berlusconi avrebbe giudicato la scelta fatta sulle accise frutto di un calcolo sbagliato: e cioè l'ipotesi che nei prossimi mesi i prezzi avrebbero continuato la discesa, mentre il price cap sul greggio russo e il conseguente azzeramento dell'import probabilmente lo faranno salire ulteriormente.

Di fronte a queste rimostranze - che quindi non riguardano solo l'ala "ronzulliana" degli azzuri, sul piede di guerra anche su altre materie - Meloni e Giorgetti non si sarebbero scomposti più di tanto. Anzi, stando a quanto riferisce Il Corriere della sera, anche le modifiche al decreto benzina varate giovedì sarebbero state sostanzialmente concordate da loro e "subìte" dagli alleati. Una situazione che, con. il passare del tempo, potrebbe deflagrare e mettere il governo in difficoltà. D'altronde, si sapeva fin dall'inizio che, con un'opposizione allo sbando, i guai seri per Meloni potevano venire solo dalla maggioranza.

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