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Il Pd ha davvero paura di scomparire: “Declino spaventoso”, “Rischio irrilevanza”

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È scattato l’allarme rosso nel Pd. Dopo le ultime difficoltà nel trovare un’intesa sulla possibilità del voto online per le primarie serpeggia il terrore in seno al Partito Democratico. Non nasconde le proprie paure Luigi Zanda, uno dei fondatori dem, che intervistato da Repubblica parla chiaro: “Il declino del Pd mi spaventa, è un pericolo per la tenuta dell’intero sistema politico. Primarie? Ho stima di tutti i candidati che sono iscritti al Pd dalla sua fondazione, eccetto Elly Schlein che ha preso la tessera qualche settimana fa. Sosterrò Gianni Cuperlo perché penso abbia la cultura politica, l’equilibrio di giudizio necessari oltre a una forte curiosità per i tempi nuovi. Penso che Cuperlo conosca bene la malattia di cui soffre il partito, che oggi ha un’organizzazione che lo rende ingovernabile”.

 

 

Parole d’ansia arrivano pure da Piero De Luca, vicecapogruppo del Pd alla Camera e responsabile della mozione Bonaccini nel Mezzogiorno, nella sua conversazione con Il Dubbio: “È finito il tempo di perderci in polemiche sterili e nocive sulle regole invece di dedicare impegno al confronto che interessa davvero i nostri militanti. Futuro? È in gioco l’esistenza stessa del partito, va detto chiaramente, rischiamo di diventare irrilevanti. Serve una scossa, una novità, non possiamo più permetterci un partito liquido o gassoso, dobbiamo piantarlo forte nel terreno accanto alle persone in carne ed ossa”.

 

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