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Carburanti e accise, Giorgia Meloni: "Il video del 2019? Vi spiego io cos'è successo"

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Nessun intervento per ridurre le accise sui carburanti, ma una decreto legge ad hoc a vantaggio dei consumatori per aumentare la trasparenza dei prezzi alle stazioni di servizio. È la strada imboccata dal governo nel corso del Consiglio dei ministri per rispondere agli aumenti registrati dal nuovo anno, da quando cioè non è stato prorogato lo sconto facendo tornare le aliquote in vigore precedenti al 22 marzo 2022. Inevitabile la polemica politica e, alla fine di una mattinata infuocata dove il tema accise e quello dell'aumento del carburante - insieme ad un vecchio video del premier - hanno tenuto banco, ci ha pensato lo stesso presidente del Consiglio Giorgia Meloni a intervenire e a spiegare ai cittadini cosa sta succedendo, rivendicando a gran voce la scelta del suo esecutivo.

"Abbiamo scelto di non mettere risorse su un nuovo taglio delle accise per due ragioni banali." Giorgia Meloni spiega sui social nella serie di video sui suoi "Appunti" perché il governo non è intervenuto sul prezzo di benzina e diesel. La prima il taglio è una misura che aiuta tutti, "indipendentemente dalla condizione economica che hanno" evidenzia il presidente del Consiglio. "Noi invece che spalmare quei 10 miliardi abbiamo deciso di concentrare quelle risorse su chi aveva più bisogno. Abbiamo fatto una scelta che rivendico perché la considero una scelta di giustizia sociale". "La seconda ragione - continua - è che abbiamo preso questa decisione guardando l'andamento del mercato, e il prezzo del petrolio stava scendendo".

Sul video del 2019 che è diventato virale sul web? A tempo di recor il presidente del Consiglio zittisce i detrattori: "Gira da più parti un video del 2019 in cui io, facendo benzina con la mia auto, parlavo della necessità di tagliare le accise. Si è detto 'la Meloni è incoerente, vi ha detto cose in campagna elettorale poi al governo non le ha fatte' - sottolinea la premier, leader di Fratelli d'Italia -. Ora non è un caso che quel video sia del 2019 e non dell'ultima campagna elettorale, perché - capiamoci - sono ancora convinta sia giusto tagliare le accise sulla benzina, ma non sfuggirà che da qui al 2019 il mondo è cambiato e, purtroppo, stiamo affrontando una situazione emergenziale che ci sta imponendo di fare alcune scelte". "Quindi, punto primo - prosegue il premier - io non ho promesso in questa campagna elettorale che avrei tagliato le accise sulla benzina perché sapevo qual era la situazione davanti alla quale mi sarei trovata". 

"Dicono che abbiamo sbagliato i calcoli perché il prezzo della benzina è fuori controllo? Io ormai sento dire che il prezzo in Italia sarebbe intorno ai 2,5 euro. Io sono una persona seria, monitoro i risultati di quello che produco, e questi dati non mi tornano. È ampiamente verificabile con applicazioni che dicono in tempo reale il prezzo alla pompa di benzina sul territorio nazionale e anche perché ci sono autorità preposte che monitorano settimanalmente la media del prezzo della benzina in Italia e pubblicano questo dato. Dato che la scorsa settimana, secondo quanto pubblicato sul sito del Mimit, era 1,812 euro. E’ un prezzo sicuramente non basso, ma quanto cambia da quanto vissuto nei mesi e negli anni precedenti? Il prezzo medio a maggio scorso, in cui c’era il taglio delle accise deliberato dal precedente governo, era 1,885, a giugno 2,073, a luglio 1,988, ad agosto 1,877. Allora possa anche capire che il prezzo dell’ultima settimana venga considerato alto, fuori controllo, ma dove era la stampa, i politici, quando il prezzo medio della benzina era 2,073 di media? Dove era negli anni scorsi, quando il prezzo medio di 1,8 euro lo avevamo anche con i governi Monti, Renzi. E io non ricordo le campagne che stiamo vedendo in questi giorni".

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