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Mario Monti mette il bavaglio al governo: “Bce? Meglio il silenzio”

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Mario Monti chiede il silenzio al governo italiano e la fine dello scontro mediatico con la Banca Centrale Europea. L’ex presidente del Consiglio, attualmente senatore a vita, è stato intervistato da Repubblica e ha chiarito che le dichiarazioni dell’esecutivo, con un riferimento particolare a quelle del ministro Guido Crosetto, sono poco utili per il Paese: “La Bce deve pensare all’interesse comune dell’intera zona euro, non a questo o quel singolo Paese. E vi sono tensioni quasi permanenti. Esponenti dei governi del Sud Europa reclamano tipicamente tassi più bassi e maggiore larghezza monetaria, e viceversa quelli del Nord. Questo non giova a nessuno. Ci sono casi in cui il silenzio è più utile. Pochi sanno, ad esempio, che la faticosa soluzione della crisi finanziaria di dieci anni fa iniziò proprio con una posizione comune dei tre maggiori Paesi che, rompendo con il passato, si imposero un ‘silenzio simmetrico’. Sia chi voleva una politica monetaria più morbida, come la Francia e l’Italia, sia chi invece vi si opponeva, come la Germania, avrebbe smesso di sollecitare pubblicamente la Bce. Fu il primo passo di un confronto che sarebbe stato ancora lungo, ma per la prima volta la Merkel si sentì ingaggiata in un dialogo pragmatico, non ‘costretta’ a dar prova di rigidità. E la Bce - sottolinea ancora Monti - se ci sono forze che pubblicamente chiedono determinate cose, non può fare altro che negarle, per non essere accusata da altri di avere derogato alla propria indipendenza”.

 

 

 

“Se l’obiettivo di certe dichiarazioni è evitare un rialzo dei tassi, esse - sentenzia ancora Monti - non avranno seguito reale. Un’altra ipotesi è che chi fa questi attacchi punti, più che ad un risultato a Francoforte, ad avere consenso in casa propria, mostrando la propria capacità di protesta, a ‘difesa’ della Nazione. Ma il ministro della Difesa Crosetto mi pare persona genuina, concreta, non cinica, oltre che simpatica. Forse non aveva ancora avuto modo di riflettere bene su questo tema complesso”

 

 

Monti si sofferma pure sull’atteggiamento di Giorgia Meloni nei confronti di Bruxelles: “Adesso, la presidente Meloni, con grande lucidità e guardando evidentemente a un disegno di lungo periodo, ha invertito le posizioni che teneva sull’Europa. Vedo con favore questo nuovo orientamento, dimenticando volentieri che fino a uno o due anni fa c’era anche lei nel mazzo di coloro che fustigavano alcuni governi, forse il mio più di altri, per avere seguito in stato di necessità linee molto simili a quelle che lei, con mano ferma, sta imponendo alla maggioranza. Noto pure che il ministro Giorgetti, responsabile per le materie finanziarie, osserva una linea di estrema prudenza”.

 

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