Incontro tra Meloni e Weber, asse Ecr-Ppe più forte dopo il Qatargate
Di nuovo faccia a faccia, a discutere di Europa, ma anche dei rapporti tra Popolari e Conservatori, in ottica alle elezioni europee del 2024. Per la premier Giorgia Meloni e il presidente del Ppe Manfred Weber - a Roma per i funerali di Papa Benedetto XVI - quello andato in scena oggi a palazzo Chigi è un bis dell’incontro avvenuto lo scorso 11 novembre sempre nella Capitale. Due mesi fa a tenere banco era principalmente lo scontro con la Francia a causa del caso Ocean Viking, tanto che all’uscita da palazzo Chigi Weber dichiarò a proposito del tema migranti che «non possiamo lasciare l’Italia da sola. Abbiamo bisogno di soluzioni europee basate su solidi controlli alle frontiere e sulla solidarietà tra gli Stati membri».
Tasto su cui Meloni batte da tempo, e che tornerà al centro della discussione il prossimo 9 e 10 ottobre quando si riunirà a Bruxelles il Consiglio europeo straordinario con all’ordine del giorno, tra le altre cose, proprio il nodo legato alla gestione dei flussi migratori nell’Unione. Decisamente più distanti le elezioni europee, a cui tuttavia il gruppo dei Conservatori e riformisti europei (Ecr) - di cui Meloni è presidente - guarda con crescente attenzione. Il dialogo coi Popolari d’altronde va avanti da tempo: ha portato l’Ecr a votare per l’elezione di Roberta Metsola al vertice dell’Europarlamento, e ha contribuito alla nomina del conservatore lettone Roberts Zile a vicepresidente del Parlamento europeo.
Per capire come evolveranno i rapporti tra le due famiglie europee con l’approssimarsi del voto, se culmineranno in un’alleanza in grado - complice magari la bufera legata al Qatargate - di portare i Conservatori a sostituirsi ai Socialisti nell’accordo coi Popolari per giungere a una maggioranza di centrodestra per la guida dell’Ue, servirà attendere ancora. Di certo, Meloni non sembra intenzionata ad arrivare all’appuntamento cambiando le carte in tavola ora che è giunta a palazzo Chigi e che il suo partito, Fratelli d’Italia, viaggia nei sondaggi oltre il 30%. Ecco perché l’invito del leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, di formare un partito unico è destinato a cedere nel vuoto.
Anche il Cav comunque oggi ha avuto modo di confrontarsi con Weber. La conversazione è stata rivelata dallo stesso Berlusconi con un post social in cui ha spiegato che «il nostro presidente del Partito popolare europeo mi ha chiamato al telefono questa mattina». Con l’occasione i due hanno discusso di «tutti i problemi di cui si sta occupando l’Unione europea e abbiamo condiviso le nostre preoccupazioni. Mi ha fatto molto piacere sentire da Weber l’importanza che viene attribuita a Forza Italia nel Ppe e in Europa». A Chigi poi Weber ha visto anche il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. «Abbiamo parlato del futuro dell’Europa e delle sfide che dovremo affrontare insieme a livello Ue», il post su Twitter del titolare della Farnesina.
E di Europa Meloni tornerà a parlare lunedì quando incontrerà a Roma la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, nella Capitale per partecipare in mattinata al Teatro Quirino alla presentazione del libro ’La saggezza e l’audacia. Discorsi per l’Italia e per l’Europà, in cui sono raccolti i discorsi tenuti da David Sassoli nel corso della sua presidenza dell’Europarlamento. Martedì poi Meloni pranzerà a palazzo Chigi con il primo ministro del Giappone, Fumio Kishida, in Europa per un tour internazionale in vista del G7 di cui quest’anno il Giappone detiene la presidenza.