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Beccaria, fuggono in sette ma tre ritornano in carcere. Salvini: "Chi sbaglia paga"

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In tre sono tornati in carcere, gli altri quattro ragazzi evasi avrebbero le ore contate. La maxi evasione dal carcere minorile "Beccaria" nel giorno di Natale ha sconvolto l'Italia intera. Posti di blocco in zona e controlli in tutta la città sono stati subito attivati per arrivare a individuare i quattro ricercati. I sette - secondo le prime ricostruzioni - si erano dati alla fuga approfittando dei lavori in corso da tempo per aprirsi un varco nella recinzione e poi scavalcare il muro di cinta.

Oggi all'istituto milanese è arrivato il sottosegretario alla Giustizia con delega al trattamento detenuti e agli istituti minorili, Andrea Ostellari per fare il punto della situazione: "Le indagini sono in corso. Contiamo presto di avere delle notizie positive”. 

Tuona il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini: "Inaccettabile. Chi sbaglia, paga. Stiamo seguendo la questione da vicino, vi teniamo aggiornati" scrive in un post sul suo profilo Twitter, commentando la clamorosa evasione a cui sono seguite le proteste dei detenuti e un incendio nelle celle dove quattro agenti sono rimasti intossicati. 

"Innanzitutto la solidarietà agli agenti feriti e intossicati. E poi parlavo con diverse istituzioni e diversi colleghi ministri ieri: non è possibile. Non è possibile evadere così semplicemente. Ci sarò oggi per incontrare il direttore per capire come mettere in maggiore sicurezza non solo il carcere minorile di Milano ma anche tutte le carceri italiane, perché troppo spesso ci sono episodi violenti. Quindi, bisogna permettere a donne e uomini della penitenziaria di lavorare tranquilli". 

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