Il governo non molla sul pos: pronta la tassa sulle banche per ridurre le commissioni
Il governo ha stralciato dalla manovra la norma che cancellava le sanzioni per i commercianti che non accettano pagamento con il pos al di sotto della soglia dei 60 euro. Ma c’è comunque la volontà di venire incontro a queste categorie sul fronte commissioni. E c’è già una soluzione ideata dal ministero dell’Economia guidato da Giancarlo Giorgetti. “Saranno le banche, attraverso un contributo di solidarietà, ad abbassare i costi delle commissioni sui pagamenti processati dai piccoli commercianti. Abbassare, non cancellare” la notizia lanciata da Repubblica.
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Saranno però inseriti alcuni paletti definiti, in primis quello di una validità per chi ha ricavi fino a 400mila euro. Lo sconto sarà poi applicato per tutte le transazioni fino a 30 euro. Dietro a tale scelta c’è il fatto che le grandi catene di distribuzione hanno già accordi economici migliori con le banche. Così non dovrebbero esserci problemi con la Commissione europea e non saranno messi a rischio i fondi del Pnrr. “Servono però risorse per finanziare il taglio delle commissioni e i crediti d’imposta costano troppo. Per questo bisogna intervenire sulle banche e sugli altri operatori che gestiscono il servizio del pos. Sarà un decreto firmato da Giorgia Meloni a fissare una soglia delle commissioni per le transazioni mediante bancomat, carte di credito e prepagate. Non si tratterà di un tetto, ma superato quel valore scatterà, solo per il prossimo anno, un balzello sulle banche e sugli altri operatori. L’importo del versamento potrà arrivare fino al 50% della parte eccedente. Le somme recuperate finiranno in un Fondo e sarà il decreto a stabilire le modalità di ristoro per gli esercenti” la spiegazione del nuovo meccanismo da parte del quotidiano.
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