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Conte-Pd l'ultima rissa è su Majorino: accordo in Lombardia in discussione

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La «questione morale» agita i rapporti tra Pd e M5S, con Giuseppe Conte che arriva a mettere in discussione l'accordo raggiunto in Lombardia sulla candidatura a governatore di Majorino. Pochi giorni fa il capo politico pentastellato aveva motivato così la decisione di non sostenere Alessio D'Amato nel Lazio: «Io non posso accettare che in una lista del Movimento 5 Stelle ci possa essere una persona che deve alla Regione Lazio quasi 300mila euro perché ha creato un danno erariale accertato dallo Stato». Accusa rispedite al mittente dal diretto interessato e dalla dirigenza dei Dmocratici, che accusa Conte di essere «garantista solo con parenti o amici da lui nominati». Il casa Qatargate riporta a galla la «questione morale» anche in Lombardia, con Conte che si scaglia contro Pierfrancesco Majorino, candidato governatore del Partito democratico sul quale gli iscritti del MoVimento 5 Stelle hanno scelto di convergere votando online. In questo caso è proprio la vicenda Qatargate a dare l'incipit a Conte: «Servono garanzie» sul candidato Pd, dice il leader M5S.

 

 

E Majorino risponde: «Hanno voluto sapere cosa ho votato sul Qatar. Lo stanno capendo». L'europarlamentare ha escluso di temere una qualche «ricaduta sulle regionali» del Qatargate, ribadendo che sul Qatar ha sempre votato contro, «come è verificabile facilmente. Io rappresento un modello politico molto differente dalla cricca». «È offensivo dubitare della correttezza di Majorino rispetto al Qatargate. Se Conte non vuole fare l'alleanza in Lombardia meglio dirlo chiaro e subito», dice la deputata e responsabile esteri della segreteria Pd Lia Quartapelle.

 

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