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Fratelli d'Italia compie dieci anni. A piazza del Popolo la festa che celebra il futuro

Pietro De Leo
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E allora eccolo il decennale di Fratelli d’Italia. Una festa identitaria, sì, ma non ideologica. Per niente. Calato nella Roma di Natale, ricorrenza per quel partito che si è fatto traino di governo e che proprio nella Capitale nacque, nell’incerto 2012. Ora, dieci anni dopo, è ancora incerto il quadro sociale. Ma l’appiglio sociologico della creatura di Giorgia Meloni è chiarissimo.

La tensostruttura sorge a Piazza del Popolo, e protegge dal tempo inclemente. Tutt’intorno buoni libri, presepi, babbi Natale. È la festa della militanza, certo e la gadgettistica non manca. Ma anche di molto altro. Di chi vuole immergersi nell’ascolto della politica o magari semplicemente sentire che aria tira. Oppure, ancora, portare il proprio bimbo a farsi una foto nella casetta di Babbo Natale.

È una festa plurale, quindi, che abbraccia tutte le gradazioni di impegno. E bene l’ha pensata, dunque, Giovanni Donzelli, dirigente di prima fascia del partito e organizzatore della kermesse, per tener dentro tutto, in un ventaglio di temi che si proietta nell’immaginario nazionalpopolare.

D’altronde, come altro si può definire lo slancio definito dall’esibizione di Cristina D’Avena? Giovani di oggi e di ieri, due generazioni uniti nelle note e nei ritornelli ben stampati nella memoria. Alla faccia di quelli col ditino alzato. È, dunque, un ritrovo molto pop-genuino, a ridosso del Natale di questo anno così difficile, anche per quella classe dirigente consacrata dalla vittoria elettorale. E allora per chi arriva è gradevole ritrovarsi in questo villaggio di pagine, parole e riflessioni al centro di Roma. Da una parte precisa, chiaro, ma senza steccati.

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