Pd, ammissione di Cuperlo: “Potrei candidarmi”. Partito sempre più diviso
Un nuovo nome nella lista dei candidati per il futuro del Partito Democratico? Ad ammettere la propria volontà di scendere in campo è Gianni Cuperlo, deputato del Pd, che si è espresso sul congresso dem in una intervista al settimanale The Post Internazionale-TPI: “Lo ammetto, potrei candidarmi alla segreteria del Pd. Spero non sia una colpa. Non ho ancora sciolto la prognosi, è cosa talmente seria da rifletterci, e non da solo. Non è una strategia per accendere i riflettori su di me, chi mi conosce sa che non è quello il mio peggior difetto. Casomai il contrario. Non c’entra l’ansia da protagonismo, in questi anni tutto sommato quell’ansia più volte mi ha fatto fare passi indietro. Prima vengono le idee, vorrei che il partito dove milito riscoprisse questa passione perché poi ogni ragionamento o scelta deriva da lì. Mi fa molto piacere che ci siano due donne in campo”.
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Cuperlo si esprime sugli altri candidati Bonaccini, Schlein e De Micheli: “Stimo tutti e tre, ma la sinistra in questi anni è stata opposizione nel partito, e ha delle cose importanti da dire, perché ha avuto ragione su tante scelte cruciali. Vorrei solo che un pizzico di utopia restituisse di nuovo alla parola sinistra il valore che ha. Fosse solo per questo potrei esserci. La prima cosa che va fatta è ricostruire un blocco sociale, quali interessi e quali bisogni, senza ridursi a un decalogo programmatico. Un segretario del Pd, Zingaretti, si è dimesso con un tweet dicendo che si vergognava di un partito che discuteva solo di posti. Non convenne a nessuno affrontare quel problema. Letta è stato chiamato da Parigi e lui generosamente è tornato, ma per coprire un vuoto. Adesso anche Enrico se ne va, chi sarà il prossimo?”.
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Cuperlo ha le idee chiare sulla strategia del futuro, con un obiettivo primario: “Bisogna allearsi con il Movimento 5 Stelle, avremmo dovuto farlo. Credo che il M5S abbia fatto un errore a far cadere Mario Draghi. Ma rompere l’alleanza è stato un secondo errore che hanno pagato tutti. Su questo mi prendo la mia parte di responsabilità. Forse non avremmo vinto. Ma certo non avremmo avuto la fiamma che arde a Palazzo Chigi. Questa destra è quella che colpevolizza la povertà, reintroduce i voucher, che taglia l’indicizzazione delle pensioni, 3 miliardi quest’anno e 15 nei prossimi due. Che porta la flat tax a 85mila euro per autonomi e professionisti e incentiva l’evasione. Anche per tutto questo - conclude Cuperlo - dovrebbe esserci una candidatura della sinistra”.