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Lucarelli contro Santanché: "Nel tuo stabilimento non offrono pietanze sovraniste..."

La ministra aveva messo in guardia dall'ipotesi che le multinazionali comprino i lidi italiani ed eliminino dai menù i piatti locali

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Tutto nasce da alcune frasi dette dal ministro del Turismo Daniela Santanché, in particolare sull'auspicio che la gestione delle spiagge libere vada ai privati e che il demanio italiano non finisca nelle mani di società straniere, in particolar modo di multinazionali.

“Non dobbiamo aprire la strada alle multinazionali, non dobbiamo svendere il nostro patrimonio” ha detto a Confesercenti. “Prima di otto mesi/un anno non saremo in grado di fare le gare. Però lancio questa provocazione: sarebbe meglio prima assegnare quelle spiagge che non sono oggi servite“.

"Se uno va a vedere le spiagge libere in posti anche meravigliosi ci sono i tossicodipendenti, rifiuti e nessuno che pensa a tenerle in ordine. Ecco, potremmo iniziare da lì”, osserva la ministra. Che poi aggiunge: “Consegnare le spiagge alle multinazionali ci priverebbe delle nostre peculiarità, come il cibo o l’accoglienza. Pensate – dice Santanchè rivolta alla platea di Confesercenti – se non potessimo più mangiare i nostri spaghetti alle vongole o la nostra parmigiana di melanzane. Sono piatti che fanno parte della nostra identità, l’idea di perderli mi fa sentire male”.

Ad attaccare la ministra del Turismo ci ha però pensato la giornalista Selvaggia Lucarelli, che su Twitter ha postato alcune immagini del menù del Twiga, lo stabilimento della ministra, o meglio l'ex stabilimento della ministra, poiché una volta entrata al governo Santanché ha ceduto le quote al compagno e al socio Briatore.

Ebbene, nelle foto postate da Lucarelli in effetti non c'è traccia di parmigiana di melanzane. Anzi, a trionfare è il non certo italianissimo sushi. Al ché la giornalista commenta ironicamente: "Ecco il tuo menù sovranista". Come la prenderà la ministra?

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