Governo, la Commissione Ue gela Meloni su tetto del contante e obbligo del pos
Doccia fredda per Giorgia Meloni e il suo governo. La Commissione europea ha bocciato l’aumento del tetto al contante a cinquemila euro e la rimozione dell’obbligo del Pos a partire dai 60 euro, due misure contenute nella manovra varata dall’esecutivo di centrodestra. Nell’opinione della Commissione si legge: «Il documento programmatico di bilancio comprende misure che non sono coerenti con le passate raccomandazioni specifiche per Paese. Il 9 luglio 2019 il Consiglio, tra gli altri, ha raccomandato all’Italia di combattere l’evasione fiscale, in particolare sotto forma di omessa fatturazione, anche rafforzando l’uso obbligatorio dei pagamenti elettronici, anche mediante l’abbassamento delle soglie legali per i pagamenti in contanti, nonché di attuare pienamente riforme pensionistiche per ridurre la quota delle pensioni nella spesa pubblica».
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Nel dettaglio, prosegue la nota, «le misure incluse nel documento programmatico di bilancio che non sono in linea con queste raccomandazioni specifiche per paese riguardano in particolare: (i) una disposizione che aumenta il massimale per le operazioni in contanti dagli attuali 2.000 euro a 5.000 euro nel 2023; (ii) una misura equiparata al condono fiscale che consente la cancellazione di debiti tributari pregressi relativi al periodo 2000-2015 e non superiori a mille euro; (iii) la possibilità di rifiutare pagamenti elettronici inferiori a 60 EUR senza sanzioni; e (iv) il rinnovo, con criteri di età più stringenti, nel 2023 dei piani di prepensionamento scaduti a fine 2022».
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La Commissione Ue, guidata da Ursula von der Leyen, promuove invece la manovra italiana per quanto riguarda la prudenza nei conti, e nell’aumento della spesa, con la raccomandazione di tarare gli aiuti contro il caro energia limitandoli alle famiglie più vulnerabili e alle imprese esposte e ritirandoli man mano che sia abbassano i prezzi dell’energia. «Il presente parere rileva che, nel complesso, il Dpb aggiornato dell’Italia è in linea con le raccomandazioni del Consiglio del luglio 2022: l’Italia limita la crescita della spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale e prevede di finanziare gli investimenti pubblici per la transizione verde e digitale e per la sicurezza energetica. Sebbene l’Italia abbia adottato rapidamente misure in risposta all’aumento dei prezzi dell’energia, è importante, come raccomandato a tutti gli Stati membri, che l’Italia concentri sempre di più tali misure sulle famiglie più vulnerabili e sulle imprese esposte, per preservare gli incentivi alla riduzione della domanda di energia e ritiri queste misure man mano che diminuiscono le pressioni sui prezzi dell’energia», si legge nel resto della nota dell’esecutivo europeo.
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«La Commissione è inoltre del parere che l’Italia non abbia ancora compiuto progressi per quanto riguarda la parte strutturale delle raccomandazioni di bilancio contenute nelle Raccomandazioni del Consiglio del luglio 2022, che richiedevano all’Italia di adottare e attuare adeguatamente la legge delega sulla riforma fiscale per promuovere ulteriormente la riduzione delle imposte sul lavoro e aumentare l’efficienza del sistema fiscale. Inoltre, il Dbp aggiornato dell’Italia include misure che non sono coerenti con la parte strutturale delle precedenti raccomandazioni fiscali, in particolare nel settore delle pensioni e dell’evasione fiscale, anche sull’uso obbligatorio dei pagamenti elettronici e sulle soglie legali per i pagamenti in contanti», un altro passaggio di Bruxelles sul governo.