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Il governo pensa alla tassa Pos sulle banche. Le novità su pensioni e Superbonus

Carlantonio Solimene
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Un contributo di solidarietà da parte delle banche affinché il peso delle commissioni sui pagamenti elettronici non ricada esclusivamente sui commercianti. L'innalzamento delle pensioni minime per gli over 75. La proroga del Superbonus al 110% fino al 31 dicembre. Un rinforzo degli sgravi fiscali per le nuove assunzioni di lavoratori. Sono questi i principali cambiamenti che potrebbe subire la manovra di bilancio dopo che ieri si è tenuto un vertice tra le forze di maggioranza per concordare insieme gli emendamenti da votare al testo in Parlamento. All'incontro di Palazzo Chigi, oltre alla premier Giorgia Meloni e al ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti erano presenti i capigruppo dei partiti di maggioranza, Foti e Malan per Fratelli d'Italia, Molinari e Romeo per la Lega, Cattaneo e Ronzulli per Forza Italia e Maurizio Lupi per Noi Moderati. Sul tavolo, oltre alle modifiche da apportare alla Manovra, anche la questione dei tempi strettissimi per l'approvazione. La presidente avrebbe chiesto agli alleati di rispettare i termini concordati e avrebbe aperto all'istituzione di una cabina di regia per sciogliere gli ultimi nodi (la guiderebbe il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida). Alle 16.30, scadenza per la presentazione degli emendamenti, sono state consegnate ben 3.104 proposte di modifica, delle quali 617 dalla maggioranza e 2.480 dalle opposizioni, con il Pd a fare la parte del leone con oltre 900 emendamenti registrati. L'obiettivo del governo è di arrivare a un totale di 450 emendamenti «segnalati» entro la scadenza di domenica.

 

 

In quanto ai temi quello del Pos è stato ovviamente uno dei primi a essere trattati, avendo monopolizzato l'attenzione mediatica nelle ultime settimane. La soglia minima per far scattare la multa ai commercianti che rifiutano i pagamenti elettronici resta al momento fissata a 60 euro, ma come ammettono dalla stessa maggioranza è incorso una «interlocuzione» con l'Europa (l'incentivo alle transizioni digitali è uno degli impegni presi nel Pnrr) e alla fine la cifra potrebbe scendere, probabilmente a 30 o 40 euro. La novità, svela il meloniano Tommaso Foti, è che tra gli alleati si è discussa la possibilità di «istituire un contributo di solidarietà delle banche che pagano, vista la situazione che c'è in questo momento, e destinare questo contributo ad abbassare eventuali spese per i Pos». Sarebbe l'unica possibilità per il governo di intervenire sulla questione, essendo le commissioni frutto di accordi privati, e per ammissione dello stesso Foti si tratterebbe di una «partita di giro». Gli istituti, insomma, sarebbero in qualche modo indennizzati su altre voci. Sono state accolte, tra l'altro, diverse proposte di Forza Italia sul tema delle pensioni e del costo del lavoro. In quanto alla previdenza, attualmente la Manovra prevede che gli assegni minimi siano innalzati a 570 euro (da 510 circa) ma sul tavolo ci sarebbe la possibilità di arrivare a 600 euro, almeno per gli over 75. Per farlo, le risorse sarebbero reperite attraverso una minore indicizazzione delle pensioni più alte. Anche «Opzione Donna», restando in tema di previdenza, dovrebbe essere sensibilmente rivista per allargare le maglie dello scalone che, nella formulazione attuale, riguarderebbe solo poche migliaia di lavoratrici.

 

 

Un altro fronte riguarda la decontribuzione delle assunzioni di under 35, donne e percettori del reddito di cittadinanza. Nel testo bollinato dalla Ragioneria di Stato il beneficio massimo per le aziende è fissato a 6.000 euro, ma si sta vagliando la possibilità di innalzarlo a 8.000. Cambiamenti in vista anche sul mese aggiuntivo di congedo parentale retribuito all'80%, che non riguarderebbe più solo le madri ma sarebbe usufruibile anche dal padre senza escludere le famiglie monogenitoriali. Sul Superbonus è stata Licia Ronzulli di Forza Italia ad annunciare che «ci sono buone notizie, c'è una cabina di regia che si sta occupando del tema e credo che arriverà un emendamento proposto dal Mef che andrà nella direzione richiesta da Forza Italia sulla proroga al 31 dicembre e sulla cessione dei crediti». Nessuna retromarcia, infine, sul tetto dei cinquemila euro per le spese con il contante. E sulle critiche di Bankitalia si è esposto anche il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini: «Se Landini ci fa le stesse obiezioni di Via Nazionale vuol dire che abbiamo fatto un'ottima manovra». Ora dovrà essere trovata un'ulteriore sintesi e fare i conti con le risorse limitate. I fondi destinati da Giorgetti alle modifiche parlamentari ammontano a 400 milioni. Ogni cambiamento ulteriore richiederà il taglio di altre misure. Senza contare che, in un'ottica distensiva, potrebbe essere accolto anche qualche emendamento dell'opposizione. Il braccio di ferro è solo all'inizio.

 

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