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"Io e il Senato vittime di un reato della magistratura". Gasparri all'attacco sul caso Open Arms

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Maurizio Gasparri all'attacco sul caso Open Arms. Secondo alcune indiscrezioni qualcuno passò alla Ong la posizione dei migranti soccorsi in mare. Dall'informativa della Marina Militare, tenuta nascosta fino ad oggi persino ai legali di Matteo Salvini, emerge un dato chiaro: Open Arms non si imbattè per caso nei migranti ma ricevette una vera e propria "soffiata". Alla luce di questi nuovi dati comprovati, il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, va su tutte le furie poiché questa "soffiata" non è stata resa nota dalla magistratura neppure al Senato che doveva decidere se mandare a processo l'allora ministro dell'Interno. E alla fine decise di mandarlo davanti alla magistratura.    

 

 

 

"Nel caso Open Arms temo che io e il Senato siamo stati vittime di un reato commesso dalla magistratura - dichiara il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri - Nella scorsa legislatura, ricoprendo il ruolo di Presidente della Giunta per le immunità, ho chiesto all'Aula del Senato di dare ragione a Salvini, all’epoca dei fatti Ministro dell’Interno, perché aveva agito nel rispetto della Costituzione e in base alle proprie funzioni di governo. Come prevede la legge. Ma l’aula volle, per scelta politica, mandare Salvini davanti alla magistratura. Che a Palermo lo sta infatti giudicando. Senza motivo a mio avviso. Ora, di fronte a notizie clamorose, chiederò spiegazione sui materiali non pervenuti a noi in Parlamento, dove eravamo chiamati a giudicare quei fatti. Se sono stati nascosti dei file con intercettazioni raccolte da un sommergibile della nostra Marina, con la prova di contatti tra Ong e protagonisti della tratta di persone, si sarebbe condizionato un "processo parlamentare", privandolo di una prova decisiva. In mancanza della quale è stato facilitato un giudizio negativo contro Salvini. Un vero attentato ad organi costituzionali, un inganno illegale, e io mi sento vittima, come relatore della vicenda nella mia qualità di presidente della giunta in quel momento, dell'inganno e della volontà di nascondere un fatto che dimostrava quello che ho sempre sostenuto: molti delle Ong agiscono in contatto con i trafficanti di esseri umani e fanno azioni di pull-factor e queste intercettazioni ne sarebbero l’ulteriore prova. Mi rivolgerò al vertice della magistratura, al ministro della Giustizia, alle Procure citate, perché si verifichi se siano stati commessi reati, come mi pare evidente, da parte di magistrati. E aver nascosto prove al Parlamento che stava giudicando quei fatti, giustificherebbe sanzioni drastiche per certe toghe". 

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