Meloni lancia i "quaderni di Giorgia": "Ecco la verità su contante, Pos e reddito di cittadinanza"
Giorgia Meloni "apre" il suo ufficio di presidente del Consiglio e lancia la rubrica "I quaderni di Giorgia", un appuntamento su Facebook con cui il premier vuole spiegare le scelte del governo su cui si è discusso di più negli ultimi giorni. "In molti mi chiedono la ragione per la quale io giri sempre con un quaderno d'appunti", esordisce Meloni, mostrando un'agenda con in copertina la scritta in stampatello GIORGIA. "Io giro sempre con un quaderno d'appunti perché scrivo tutto, quello che devo fare, quello che devo ricordare, scrivo quello che penso, scrivo risposte a domande che leggo, contenuti di cose che penso, in questi quaderni c'è praticamente tutto il mio lavoro". Ecco allora che questa prima puntata, come la definisce lei stessa, servirà per iniziare a condividere questi temi. Si parte con tetto al contante, obbligo dei pagamenti col Pos solo sopra i 60 euro e reddito di cittadinanza. Ventitré minuti per entrare nel merito di queste riforme che il governo si appresta a varare con la manovra di bilancio.
Dietro a Meloni si vede la sua scrivania dove il premier lavora. Si notano tre piccoli alberelli finti, ognuno di un colore della bandiera italiana: bianco, rosso e verde. Il presidente del Consiglio affronta per primo il tema del tetto al contante: "Non tutti forse sanno che l’anno in cui c’è stata meno evasione fiscale è stato il 2010", quando "il tetto al contante era 5mila euro. Più fai salire il tetto al contante meno favorisci l’evasione". E sull'utilizzo del pos, spiega: "Ci viene detto "ci volete impedire di pagare con il Pos e volete favorire l’evasione". Il Governo sta valutando la possibilità di non obbligare i commercianti ad accettare il pagamento elettronico per piccoli importi. La soglia dei 60 euro è indicativa può essere anche più bassa, c’è un’interlocuzione in corso con l’Ue e vediamo come andrà a finire". Infine, il reddito di cittadinanza: "Tra le cose che ho sentito dire c’è anche 'la Meloni ci toglie il reddito e ci costringe ad andare a rubare'. Tra il reddito e rubare l’opzione di andare a lavorare forse la si dovrebbe anche prendere in considerazione".
"Un piano Mattei per l'Africa". Giorgia Meloni sull'emergenza migranti
Meloni approfondisce il concetto: "E' vero che trovare lavoro è difficile in Italia, ma forse non è nemmeno così difficile come alcuni pensano. Ci sono diverse aziende che chiedono al Governo, nell’ambito del decreto flussi, di far entrare dei migranti regolari per farli lavorare. Io ho chiesto con che contratti e mi è stato risposto: Contratto collettivo nazionale, che è un contratto che ha tutte le garanzie, una retribuzione dignitosa, malattie, ferie, Tfr, tredicesima... io penso che tra Rdc e andare a rubare scegliere di fare un lavoro dignitosissimo, di qualsiasi genere, per il quale pare che noi chiediamo immigrati da far entrare in Italia perché non c’è nessuno che li vuole fare, penso sia decisamente meglio". La diretta Facebook di Meloni, dopo oltre 20 minuti, finisce qui. Ma è solo la prima puntata.