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Rave party, il Governo cambia la norma. Ma restano intercettazioni e pene fino a 6 anni

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Cambia la norma anti rave. Dopo le polemiche, anche interne alla maggioranza, è un emendamento presentato dal Governo che arriva direttamente da via Arenula a modificare la norma contenuta nel primo decreto varato dall'esecutivo Meloni. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio sostituisce il riferimento all'art. 434 bis del codice penale con quello all'art. 633 bis (Invasione di terreni o edifici con pericolo per la salute pubblica o l'incolumità pubblica) e circoscrive la fattispecie di reato tenendo fuori le manifestazioni di piazza e punendo "chiunque organizza o promuove l'invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati, al fine di realizzare un raduno musicale o avente altro scopo di intrattenimento". Resta la reclusione da tre a sei anni e quindi la possibilità di intercettare, durante le indagini, gli organizzatori dei rave e si prevedono multe da mille a 10.000 euro "quando dall'invasione deriva un concreto pericolo per al salute pubblica o per l'incolumità pubblica a causa della inosservanza delle norme in materia di sostanze stupefacenti ovvero in materia di sicurezza o di igiene degli spettacoli e delle manifestazioni pubbliche di intrattenimento, anche in ragione del numero dei partecipanti ovvero dello stato dei luoghi".

 

 

Nel testo, quindi, sparisce il riferimento a 50 persone, prima soglia minima che contribuiva a delineare il nuovo reato. Resta "sempre" - cosa alla quale teneva il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi - la confisca delle cose servite o destinate a commettere il reato, "nonché delle cose che ne sono il prodotto o il profitto". "Le modifiche proposte - si legge nella relazione illustrativa dell'emendamento - muovono, in primo luogo, dall'esigenza di dare alla norma una collocazione più coerente con l'intero sistema, riconducendo la fattispecie nell'ambito dei reati contro il patrimonio, in conformità con il ruolo centrale che si intende mantenere al fatto illecito dell'occupazione abusiva di un terreno o edificio altrui, essenziale per evitare che nell'alveo applicativo della fattispecie siano ricomprese anche manifestazioni pubbliche in luoghi pubblici". "Con quest'emendamento - ammette Nordio - il Governo perfeziona la norma, rendendo più efficace il contrasto delle condotte illecite che si vuole perseguire". FI, che per prima aveva chiesto modifiche, esulta, mentre restano sul piede di guerra le opposizioni.

 

 

"Il governo per cercare di salvare la faccia ha dovuto riscrivere interamente un testo che resta inutile, come ha dimostrato il caso Modena, risolto con le norme vigenti. In ogni caso sono inaccettabili la pene sproporzionate", attacca la responsabile Giustizia del Pd, Anna Rossomando. "Il nuovo emendamento presentato sui rave non cambia la sostanza - le fa eco Ilaria Cucchi -. Ho presentato un emendamento soppressivo del vecchio testo e ne presenterò uno anche per il nuovo". Gli emendamenti saranno esaminati martedì dalla commissione Giustizia del Senato. Tra questi resteranno anche quelli di FI, a prima firma Pierantonio Zanettin, che prevedono l'inappellabilità da parte del pubblico ministero in caso di sentenza di assoluzione e l'intervento sulla 'spazzacorrotti', che mira a cancellare tutti i reati contro la Pubblica amministrazione dalle norme rigide sull'ergastolo ostativo. "Assorbiti dall'emendamento presentato dal governo", spiegano fonti azzurre, quelli depositati in un primo momento sui rave.

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