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“Sciacalli, gettano fango”. Conte nega l'evidenza su Ischia: nessun condono

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“Il cosiddetto decreto Emergenze 2018 non contiene nessun condono, né ha riaperto i termini per essere riammessi a vecchi condoni”. Il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, in un video su Facebook, prova a difendersi dagli attacchi incrociati ricevuti dopo la tragedia di Ischia e l’accusa di aver fatto dei condoni sull’isola. L’ex presidente del Consiglio si è scagliato contro i critici sottolineando che gli unici condoni sono quelli del governo Craxi del 1985 e dei governi Berlusconi nel 1994 e nel 2003: “In queste ore, di fronte alla vicenda di Ischia che ci lascia tutti sgomenti, certi politici gettano fango su di me, la sempiterna categoria degli sciacalli. Vengo accusato di aver introdotto un condono per le abitazioni di Ischia. Niente di più falsoLa norma introdotta nel 2018 serviva perché Ischia, nella ricostruzione post terremoto, era rimasta completamente paralizzata, bisognava capire a chi poter dare un contributo pubblico per la ricostruzione dell’immobile danneggiato nel terremoto del 2017 e a chi non era possibile darlo perché proprietario di un immobile abusivo. La norma ha stabilito per la certezza del diritto che occorreva dare una risposta entro sei mesi da parte dello Stato. Lo Stato non può erogare fondi a chi ha un immobile abusivo: ecco spiegata la necessità di dare risposta entro sei mesi. Sapete quante pratiche sono state accolte? Solo sei, su 1400 abitazioni e questo conferma che se un immobile era abusivo prima, è rimasto abusivo dopo”.

 

 

Conte ha poi sottolineato che la norma del suo governo “non ha riguardato 28mila pratiche pendenti a Ischia” ma solo “gli immobili compresi nel cratere del terremoto e danneggiati dal sisma”. La norma in questione, ha evidenziato l’ex premier, che “l’immobile abbia il previo parere dell’ente pubblico preposto al vincolo”, ossia che “vanno rispettati tutti i vincoli, paesaggistici e ambientali; in particolare per quanto riguarda il vincolo idrogeologico, è stato introdotto nel 1923 e non è stato mai rimosso”. Qualcuno “gioca sull’equivoco” perché nell’articolo 25 del decreto c’è scritto “definizione delle pratiche di condono”. “Per forza - ha rimarca Conte concludendo il video - la norma riguarda l’accertamento o meno dell’abusività degli immobili danneggiati compresi nel cratere”.

 

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