Follia femminista, minacce a Giorgia Meloni al corteo contro la violenza sulle donne
Il paradosso di una manifestazione contro la violenza sulle donne durante la quale si verificano atti a dir poco intimidatori nei confronti di una donna, Giorgia Meloni. È quanto accaduto ieri, a Roma, in occasione dell'iniziativa promossa dall'associazione «Non una di meno». Eloquente lo striscione «Meloni vattene!» esposto in bella mostra, così come sono all'insegna dell'odio le frasi, scandite nel corso del corteo, come «Meloni fascista, sei la prima della lista» o «Governo Meloni preparati a tremare, siamo libere di lottare». Insomma, donne che mettono nel mirino un'altra donna. Immediata la solidarietà al capo dell'esecutivo da parte di tutta la coalizione di centrodestra. «Insulti contro di me a Milano da parte dei centri sociali, cori contro Giorgia a Roma. Se a sinistra vogliono continuare ad aggredire e schiumare rabbia, facciano pure: non ci intimidiscono e siamo più determinati che mai» scrive su Twitter il leader della Lega, Matteo Salvini.
Soccorso inglese a Saviano. Insultare adesso è una attività "temeraria"
«Non sorprendono più le continue manifestazioni di odio e violenza nei confronti di Giorgia Meloni, rea evidentemente di aver vinto libere e democratiche elezioni- afferma Daniela Santanchè, ministro del Turismo -. Semmai, quello che stupisce e ci fa sorridere amaramente è che questo odio oggi arrivi proprio da quei ragazzi e ragazze che partecipando alla manifestazione "Non una di meno", sfilano contro la violenza sulle donne. "Meloni fascista, sei la prima della lista", non è e non sarà mai una critica politica, ma è una grave minaccia per la quale chiediamo la ferma condanna di tutte le forze politiche a cominciare da quelle donne di sinistra, non sempre pronte a stigmatizzare questi gravi episodi contro il presidente del Consiglio o le donne di destra». «Ancora un vile e vergognoso attacco al presidente Giorgia Meloni.
“Vi ha fatto impazzire”. A sinistra ricoprono di insulti Meloni e Sallusti li sbrana
Questa volta i nostalgici degli anni di piombo riemergono a Roma, complice una certa sinistra silente e un poco nobile richiamo alla piazza da parte dei 5 stelle- tuona il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Tommaso Foti -. Ma nemmeno sorprende più che, secondo un collaudato copione, un corteo contro la violenza sulle donne della sinistra, si concluda con l'augurio di una imminente violenza proprio su una donna, rea solamente di essere una leale avversaria che ha stravinto le elezioni. Aspettiamo con ansia le condanne di Boldrini e femministe varie, sempre pronte a difendere le donne purché non siano di destra». «Succedono cose strane: alla manifestazione contro la violenza sulle donne qualcuno ha voluto intonare minacce, addirittura di morte, contro Giorgia Meloni. Donne che odiano le donne. Gente che predica bene e razzola male. Alla premier va la mia più sentita solidarietà», osserva la presidente dei senatori di Forza Italia, Licia Ronzulli. Dall'opposizione interviene la deputata del Partito democratico, Lia Quartapelle, che definisce «brutto e sbagliato lo striscione contro Meloni. Distoglie l'attenzione da una mobilitazione necessaria e partecipata».