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Mezz'ora in Più, Bonelli scarica sulla destra le colpe del caso Soumahoro: speculazione

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“Su Aboubakar Soumahoro non c’è un procedimento giudiziario, ma c’è una grande questione politica molto forte. Noi siamo chiamati ad essere rigorosi più di altri”. Inizia così l’intervista di Angelo Bonelli, leader di Alleanza verde-Sinistra italiana, durante la puntata del 27 novembre di Mezz’ora in Più, talk show condotto da Lucia Annunziata che va in onda su Rai 3. L’intervento di Bonelli si concentra tutto sul deputato finito nel caso: “Non nascondo che questa questione mi crea un grande turbamento perché c’è una destra che specula. Il nostro rigore sarebbe fallito se fossimo stati a conoscenza dei fatti prima della presentazione della candidatura, ma non è così, e non ne erano a conoscenza tanti, prefetti, sindaci e presidenti del consiglio. Quando abbiamo deciso di candidarlo, lo abbiamo fatto perché in quanto attivista pensavamo di fare un’operazione di apertura e dimostrare che i partiti non sono una cosa chiusa, se qualcuno aveva cose da dire così gravi, non lo ha fatto in 10 giorni. Nessuno ha posto la questione. Chi sapeva doveva dirlo allora, non ex post”.

 

 

“Soumahoro - ricorda Bonelli - ha fatto delle battaglie riconosciute anche in Europa. Da questo punto di vista fare un processo ex post dicendo ‘voi lo dovevate sapere’ non è giusto. In Parlamento siedono persone che hanno assunto la figlia di un boss della mafia. Quando il 10 agosto abbiamo presentato la candidatura di Aboubakar, se qualcuno sapeva che c’erano circostanze che sconsigliavano quella candidatura avrebbe potuto dirlo. Oggi, i giornali titolano ‘Il clan Soumahoro’. Lo trovo incredibile, perché si è garantisti con chi ha in corso procedimenti giudiziari, qui non c’è alcun procedimento”.

 

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