Soumahoro e Salvini, la lezione di Sallusti alla sinistra: tutto da riscrivere
“E ora riscrivete la storia”. Il caso Aboubakar Soumahoro visto da Alessandro Sallusti. Il direttore del quotidiano “Libero” ha dedicato l’editoriale di oggi al deputato autosospeso del gruppo Verdi-Sinistra italiana, la cui famiglia è sotto inchiesta per malversazione nella gestione di due cooperative (lui non risulta indagato, nda). Sallusti ha ripubblicato la copertina del 2018 del settimanale “L’Espresso” – definito “organo ufficiale dei picchiatori mediatici” – con le foto di Soumahoro, astro nascente della sinistra, e Matteo Salvini, allora ministro degli Interni, con il titolo: “Uomini e no” (il non uomo era il leader della Lega, nda), ma il direttore ha ribaltato i ruoli in segno di riparazione del presunto danno e ha osservato: “Quella copertina aveva sì un senso ma a parti inverse: a sfruttare e umiliare gli immigrati, cioè nei codici dell'Espresso il "non uomo", era Soumahoro, la sua famiglia e il suo mondo mentre "l'uomo" era Salvini che con la sua politica di controllo dei flussi ha salvato - lo dicono i numeri - centinaia di immigrati da morte certa”.
Per il giornalista, la sinistra si ostina a “non voler riscrivere la storia, e neanche la cronaca, neppure di fronte all'evidenza dei fatti”. Perché? “Farlo significherebbe ammettere che il comunismo è stato ed è una tragedia da qualsiasi parte uno giri la questione e che ancora oggi le sue ricette politiche e sociali - vedi quella sull'immigrazione - sono totalmente fallimentari” scrive Sallusti concludendo durissimo: “Soumahoro con le sue ambiguità, furbizie e con la sua ipocrisia è la sinistra, magari un utile idiota della sinistra salottiera alla quale, diciamocelo con franchezza, gli immigrati fanno schifo, ma pur sempre pedina di quella scacchiera su cui poi i Saviano fanno milioni e di decine di giornalisti - tra i quali l'allora direttore de L'Espresso Marco Damilano, oggi star di Rai3 - campano alla grande”.