Soumahoro, con il diritto all'eleganza nasce la sinistra "falce & borsetta"
Fermi tutti, il profeta fa l'update, l'aggiornamento delle proprie priorità. In questa vicenda da tragicommedia politica che riguarda la gestione presuntamente allegra della cooperativa d'accoglienza della suocera del deputato Soumahoro, quest' ultimo, alle prese con i marosi mediatici della vicenda, incappa in un apparente lapsus, che però è molto di più. È riscrittura di orizzonti, teorizzazione di nuove battaglie. Durante la rovinosa uscita televisiva a Piazza Pulita, il conduttore Corrado Formigli chiede conto al deputato dei selfie postati sui social che ritraggono la sua consorte abbigliata con griffe e borse di un certo valore. Soumahoro, candidamente, risponde: «Il diritto all'eleganza, il diritto alla moda è una libertà. La moda è semplicemente umana, non è né bianca né nera».
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Già immaginiamo i volti contriti di Bonelli e Fratoianni, leader dell'alleanza che ha eletto il Nostro in Parlamento. l'uno seguace della sobrietà ambientalista, l'altro di quella del portafoglio in chiave redistributiva, tanto da esser un grande sostenitore della patrimoniale. Piantati lì, da anni. Soumahoro, invece, appena messo piede nel Palazzo, ha già fatto l'aggiornamento della propria tutela dei diritti. Non più quelli dei braccianti ad un salario dignitoso, la cui battaglia l'ha proiettato nella fama (con molti margini di dubbio sulla sua conduzione, visti gli elementi che, anche lì, stanno emergendo).
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Ma il diritto della sua signora ad indossare il lusso e mostrarlo. Largo alla nuova (estrema) sinistra glamour, falce e borsetta. E siccome ogni buon rivoluzionario proietta sulla collettività il gesto politico che compie in prima persona, ci aspettiamo una serie di istanze: l'iPhone Max di cittadinanza, la fuoriserie garantita dallo Stato, il bonus-cena da Briatore. D'altronde, la strada la indicano già i social, dove Soumahoro in poche settimane è diventato da uomo-nuovo per la sinistra auomo-meme per tutti, tanto che qualche buontempone, lavorando di fotomontaggi, ha appiccicato il logo di una nota griffe sugli stivaloni di gomma con cui il Nostro ha esordito in Parlamento. D'altronde, e ora scriviamo sul serio, questi sono i contraccolpi della politica di oggi, sempre a caccia di icone, di gadget umani che abbiano un buon involucro, e chi se ne frega del contenuto. E finisce, a volte, che una risata seppellisce la farsa di imitazioni ridicole di modelli veri. «I have a dream: più yacht per tutti». È il diritto alla moda, fratello.