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A Sinistra piace tanto Vladimir Putin. Il voto Ue che condanna la Russia è un caso

Christian Campigli
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Un'attrazione fatale. Che va oltre la logica, il buonsenso e persino la mera convenienza politica. Un amore, quello nei confronti di Vladimir Putin, comprensibile forse prima del conflitto ucraino, oggi difficile, se non impossibile, da giustificare Il Parlamento Europeo ha approvato ieri una risoluzione che riconosce la Russia come «Stato sponsor del terrorismo». Una presa di posizione chiara, netta, che è passata grazie a 494 voti favorevoli, 58 contrari e 44 astensioni. Il documento sottolinea che gli attacchi e le atrocità intenzionali, la distruzione delle infrastrutture civili, e altre gravi violazioni del diritto internazionale e umanitario sono «atti di terrore e crimini di guerra». Il Parlamento invita esplicitamente l'Unione Europea a strutturare un quadro giuridico adeguato «per riconoscere gli stati indicati come sponsor del terrorismo, istituendo quindi misure nei confronti di Mosca che comportino serie restrizioni nelle relazioni dell'Ue con la Russia».

 

 

Significativo anche il passaggio nel quale vengono indicate le organizzazioni paramilitare Wagner ed il 141esimo reggimento speciale motorizzato noto anche come Kadyroviti e classificate come soggetti terroristici. Infine, il documento contiene un'esortazione ad ultimare rapidamente il lavoro del Consiglio sul nono pacchetto di sanzioni contro Mosca. In questo scenario, fa scalpore la decisione di quattro italiani che hanno deciso di votare contro la risoluzione in questione. Si tratta, nello specifico, di tre rappresentanti che militano nel gruppo dei Socialisti & Democratici (quello nel quale siede il Partito Democratico) ed una indipendente. Quest'ultima è l'ex leghista Francesca Donato, alla quale si sommano i no dei dem Pietro Bartolo, Andrea Cozzolino e Massimiliano Smeriglio. Non va dimenticato neanche un secondo aspetto dal carattere squisitamente politico. L'intera delegazione del Movimento Cinque Stelle ha deciso di astenersi. Al contrario, gli eurodeputati di Fdi, Lega e Forza Italia hanno tutti votato a favore della risoluzione che dichiara la Russia Stato che sponsorizza il terrorismo.

 

 

«In Ucraina è il momento di alzare i toni della pace. Questa risoluzione porta invece all'opposta direzione - si legge in una dichiarazione resa dalla delegazione dei Cinque Stelle - La nostra solidarietà al popolo ucraino è totale e consideriamo la Russia come l'unica responsabile della guerra in corso sul suolo ucraino. Il suo esercito si è inoltre macchiato di crimini atroci, tuttavia dopo più di nove mesi di aperte ostilità che non hanno risparmiato le popolazioni civili bisogna mettere a tacere le armi e far prevalere le diplomazie. Non è più il momento del muro contro muro. Il grande assente del testo della risoluzione del Parlamento europeo è la parola pace e per questa ragione, pur condividendo i paragrafi di sostegno all'Ucraina, non possiamo sostenerla». Una presa di posizione coerente con la politica voluta da Giuseppe Conte, ma assai distante non solo dal centrodestra, ma anche dal Terzo Polo. Una scelta, quella dei pentastellati, bocciata senza appello dall'esponente di Italia Viva, Nicola Danti, che su Twitter non ha lesinato critiche al movimento creato da Beppe Grillo e GianRoberto Casaleggio. «Puntuale arriva la dichiarazione di astensione dei Cinque Stelle. È più forte di loro, ogni volta che c'è da condannare Putin si nascondono dietro mille scuse pur di non farlo. Senza vergogna».

 

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