Manovra di 32 miliardi di euro.Governo a caccia alle ultime coperture
È stata una giornata di limature e ritocchi alla manovra economica in vista dell'approvazione attesa al Consiglio dei ministri. Il documento dovrebbe aggirarsi attorno ai 32 miliardi di euro e sarà incentrato sul contrasto al caro energia. Un testo, dunque, chiamato a fare fronte alla congiuntura economica internazionale, influenzata dal conflitto in Ucraina che si protrae da 9 mesi con il conseguente aumento di bollette e carburanti e la corsa dell'inflazione. Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti e i tecnici del Mef hanno lavorato fino a tardi per limare gli ultimi provvedimenti, con il testo finale che potrebbe subire variazioni fino all'ultimo. Ma l'impianto centrale del documento di programmazione di bilancio appare ormai definito: due terzi delle risorse andranno alla mitigazione del caro energia, con il rinnovo dei provvedimenti già in essere e il varo di alcune misure in favore dei redditi più bassi.
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Sul cuneo fiscale si va verso una replica del taglio di 2 punti per i redditi fino a 35mila euro, mentre la riduzione sarebbe incrementata di un altro punto, fino a 3 punti, per le fasce più fragili, quelle con un reddito inferiore a 20mila euro. Sulla flat tax, invece, sembrerebbe confermato l'aumento della soglia di applicazione, da 65 a 85mila euro, per autonomi e partite Iva, mentre sembra più difficile l'ipotesi di introdurre anche una flat tax incrementale. Quanto alla previdenza per superare la legge Fornero la soluzione è «41 annidi contributi e 62 di età», una soluzione ponte, ha spiegato Claudio Durigon, per dedicare l'anno prossimo a mettere in piedi una «riforma pensionistica complessiva» insieme alle parti sociali.
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Minore possibilità che invece arriva la possibile riduzione o l'azzeramento dell'Iva su pane, latte e articoli per l'infanzia, su cui alcune associazioni di impresa e dei consumatori hanno espresso perplessità calcolando un impatto limitato nel contrastare l'inflazione. «C'e assolutamente accordo su tutta la manovra», dice il vicepremier Matteo Salvini. Il ministro delle Infrastrutture ha specificato: «Stiamo lavorando anche su altri dettagli, se riuscissimo ad azzerare l'Iva sui beni di prima necessità e su quelli dell'infanzia sarebbe un bel segnale». Poi ha ammesso: «Più di così in queste situazioni è difficile fare, partendo da almeno 20 miliardi delle bollette di luce e gas». Della «tregua fiscale» rimarrebbe l'azzeramento delle cartelle sotto i mille euro, mentre è accantonato lo scudo fiscale per far rientrare i capitali dall'estero. Anche se Salvini ha ipotizzato interventi suoi ruoli esattoriali da 5 o 10 mila euro».
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Per le famiglie si pensa ad incrementare l'assegno unico e a un intervento sui congedi parentali. Dopo la «green web tax» sulle consegne dei pacchi degli acquisti online è spuntata la tassa sui giochi ma il governo non ha confermato. Sicura invece la rimodulazione degli extraprofitti, anche se la soluzione definitiva non era stata ancora trovata fino a ieri. L'idea è basare il calcolo sugli utili e non sul fatturato alzando il prelievo dal 25%: si studia una forchetta tra il 30 e il 33% e la scelta dipenderebbe dalla decisione presa sul taglio dell'Iva.