Raffineria Lukoil, la ricetta di Urso: non escludiamo la nazionalizzazione
Adolfo Urso, ministro delle Imprese del governo Meloni, affronta alcune tra le emergenze del Paese. Lukoil ed ex Ilva all'ordine del giorno con iniziative per entrambi gli stabilimenti. «L’azienda di Priolo è un asset strategico nazionale sia per l’approvvigionamento energetico del Paese sia per la filiera dell’industria chimica. Stiamo perseguendo tutte le strade per garantire la continuità produttiva e occupazionale. Non escludiamo nemmeno la nazionalizzazione, come in Germania». A dirlo, riferendosi alla vicenda della raffineria Isab/Lukoil, è il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, intervistato da La Stampa.
"Ascoltare le esigenze dei cittadini". Il ministro Urso frena sul rigassificatore di Piombino
Urso si sofferma anche sulla situazione dell’ex Ilva: « Vogliamo arrestare il declino della siderurgia italiana e lo vogliamo fare da subito. Invertendo la tendenza. I patti - dice, riferendosi allo stabilimento di Taranto - prevedevano almeno sei milioni di tonnellate di produzione l’anno, siamo ad appena tre. Siamo indietro anche sulle tappe della riconversione industriale e del recupero ambientale. È un problema di governance? Non solo. Ma certamente è anche un problema di governance: lo Stato ci ha già messo il denaro e altro è stato già stanziato ma non influisce in alcun modo sulle scelte aziendali. Pensi che avevo personalmente ricevuto tutti gli attori poche ore prima e nessuno mi aveva annunciato che di lì a poco avrebbero chiuso i cancelli ai lavoratori dell’indotto. Inaccettabile».