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Di Maio inviato dell'Ue in Golfo Persico con uno stipendio da favola: ecco le cifre. Gasparri insorge

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Manca ormai solo l'ufficialità, poi Luigi Di Maio diventerà l’inviato speciale dell’Unione europea nel Golfo Persico. L'ex capo della Farnesina, infatti, è stato designato il migliore tra i quattro candidati a Bruxelles, battendo Markos Kyprianou, Jan Kubis e Dimitris Avramopoulos. 

Il responso sarebbe arrivato agli uffici di Josep Borrell, l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue. Nel documento - secondo quanto riporta il Corriere della Sera - si scrive che "sulla base delle prestazioni" fornite "dai candidati si raccomanda di nominare il sig. Luigi Di Maio" come rappresentante speciale dell’Ue nel Golfo. La scelta di selezionare Di Maio, che ha fallito miseramente alle ultime elezioni con il suo partito Impegno Civico, "starebbe proprio nella solidità del rapporto, umano e istituzionale, che l’ex ministro è riuscito a costruire con Borrell durante la sua esperienza alla Farnesina".

 

E adesso emerge un altro particolare sull'incarico che farà molto discutere. L’indennità per il ruolo che andrà a ricoprire prevede lo status di diplomatico con relativi passaporto e immunità, oltre a un compenso di circa 12 mila euro netti al mese. Soldi che sono sottoposti alla tassazione agevolata Ue, oltre alla copertura di tutte le spese, staff compreso. 

Impazzano le polemiche e Maurizio Gasparri ha presentato un'interrogazione parlamentare. Mi auguro che il governo Meloni chiarisca che non può essere certamente in questa fase, con un nuovo governo, Di Maio ad essere designato dall’Italia, non avendo i requisiti, le caratteristiche e soprattutto la preparazione per un incarico così delicato. Se la designazione è stata fatta dal governo precedente, cioè sarebbe stata una sorta di auto candidatura visto il ruolo che lo stesso Di Maio ricopriva, basta dire che non è più condivisa dal governo attuale e in ogni caso questa vicenda va conclusa. C’è un governo nuovo in carica che ha tutto il diritto di modificare eventuali designazioni del governo precedente» dice  il senatore di Forza Italia.

 

 

«L’Ue faccia subito chiarezza sulla candidatura di Di Maio all’incarico di Inviato Speciale europeo nel Golfo Persico. Chi l’ha indicato e in base a quali criteri? Sulle modalità di selezione delle personalità da destinare a missioni così delicate in tema di energia e gas, a nome e per conto dell’intera Unione Europea, non ci possono essere opacità. Sull’adeguatezza delle competenze dell’ex titolare della Farnesina esprimiamo forti perplessità. Per queste ragioni abbiamo presentato un’interrogazione al ministro Tajani» dichiarano i deputati della Lega Paolo Formentini e Simone Billi, vicepresidente e capogruppo in commissione Affari esteri della Camera. Si è invece rivolto direttamente a Borrell, l’eurodeputato della Lega Paolo Borchia.

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