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Per ora salta l'aumento del tetto al contante. Il consiglio di Mattarella a Meloni

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Salta (per ora) l'aumento del tetto al contante a 5mila euro. La norma è stata stralciata dal decreto Aiuti quater, approvato lo scorso 10 febbraio dal Consiglio dei ministri ma non ancora controsiglato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Dopo alcune interlocuzioni con il Quirinale, infatti, il Governo ha ritenuto di cancellare la misura cara a Matteo Salvini dal provvedimento: non riscontrabili, infatti, i criteri di "necessità e urgenza" che legittimano lo strumento del decreto legge. "Nessun problema: dal 1 gennaio 2023 il tetto per l’uso del contante salirà a 5mila euro. La norma sarà inserita nella Legge di Bilancio", si affrettano a precisare dal Carroccio. L'entrata in vigore della nuova disciplina, insomma, non cambierà e si tratta solo di uno "stop tecnico più che di sostanza", che palazzo Chigi - spiegano dal Quirinale - ha "accettato senza alcuna riserva". 

 

 

Giorgia Meloni, dopo il Cdm, aveva rivendicato la scelta di portare a 5mila euro il tetto: "Avevamo dichiarato che saremmo intervenuti e abbiamo scelto di farlo allineando il tetto alla media europea", la linea espressa dalla premier in conferenza stampa. Ora, però, le opposizioni tornano all'attacco. - "Ennesima figuraccia del Governo. L'innalzamento del tetto al contante viene depennato all'ultimo dal Decreto Aiuti perché mancano i requisiti di urgenza previsti dal decreto legge - attacca Giuseppe Conte -. Il Governo Meloni non si era accorto che girare con 5mila euro in contanti in una valigetta non è l'urgenza per un cittadino comune. Sicuramente lo è per evasori, corrotti e criminalità organizzata. Ci riproveranno nella legge di bilancio. Noi daremo battaglia perché ci si preoccupi di famiglie e imprese in difficoltà e non di come creare praterie per l'illegalità", avverte il leader del M5S.

 

 

"Indovinate? - gli fa eco il dem Matteo Ricci - L'aumento del tetto al contante non era necessario né urgente. Il governo di dx non può inserirlo nel #DlAiuti, proverà a spostarlo in Legge di Bilancio. È solo un favore a evasori e criminalità che contrasteremo con forza, in qualsiasi modo proveranno a farlo passare". Da Azione Mariastella Gelmini pungola: "Mancavano - come era ovvio - i requisiti di necessità e urgenza, perché la misura sarebbe entrata in vigore dall'anno prossimo. A prescindere dal merito del provvedimento, un evidente scivolone del governo. Ora potremo vedere finalmente in gazzetta ufficiale il decreto visto che - si domanda ironica - pare ci siano altre modifiche?". 

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