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Regione Lazio, Francesco Rocca è il favorito come candidato del centrodestra

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Dopo l’ufficializzazione della corsa del presidente uscente Attilio Fontana in Lombardia e, soprattutto, dopo il decreto di scioglimento dell’assemblea di via della Pisana, il centrodestra accelera per arrivare al più presto all’individuazione del candidato anche alla presidenza della Regione Lazio. Gli alleati premono affinché Fratelli d’Italia, cui spetta la scelta, arrivi ad indicare il candidato «entro la fine di questa settimana, o, al limite, la prossima». I tempi sono stretti dal momento che, a meno che non intervenga il governo con un decreto, il voto regionale si deve tenere entro tre mesi dallo scioglimento del consiglio regionale del Lazio. E, quindi, le date utili sarebbero il 5 o il 12 febbraio (date che sulla carta potrebbero andare bene anche per la Lombardia). 

 

 

I nomi dei candidati sul tavolo sono noti, ovvero quello del numero uno della Croce rossa Francesco Rocca, favorito, e quello del vicepresidente della Camera Fabio Rampelli (FdI). Nei confronti di questi due candidati gli alleati di FdI non hanno pregiudiziali, chiedono solo al partito di Meloni di decidere. In particolare, leghisti e azzurri vendono con favore un’eventuale corsa di Rocca, che considerano un nome vincente in un contesto in cui il centrosinistra potrebbe dividersi (come già in Lombardia, dove Letizia Moratti corre per il Terzo polo, mentre il Pd farà le primarie). 

 

 

Intanto, domenica, la Lega darà il via alla stagione dei congressi provinciali in Lombardia, che porterà al congresso regionale (da tenersi con tutta probabilità dopo le regionali). L’appuntamento è alla Fiera di Treviglio, dove, alla presenza di Matteo Salvini, i delegati eleggeranno il segretario della provincia di Bergamo. Due sindaci gli sfidanti, il primo cittadino di Fontanella, Mauro Brambilla, 37 anni, e il collega di Telgate Fabrizio Sala, 55 anni. Il primo è ritenuto vicino agli attuali vertici provinciali, il secondo candidato gradito agli amministratori locali. Entrambi appaiono apprezzati dalla base e non si attendono grosse polemiche dalla contesa. Mentre invece già si registra qualche tensione sul territorio in vista dei congressi a Milano, Como e Varese (di cui non si conoscono le date) e per la scelta di tenere l’assise per l’elezione del nuovo segretario regionale dopo il voto per il Pirellone. Il che significa che saranno gli attuali commissari a decidere le candidature lombarde.

 

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