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L'amore senza limiti di Bettini per Conte: “Ho compreso la scelta di far cadere Draghi”

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Goffredo Bettini strizza ancora una volta l’occhio a Giuseppe Conte. Uno degli esponenti più importanti del Partito Democratico, intervistato a Radio24 per Il caffè della domenica, ha addirittura giustificato il presidente del Movimento 5 Stelle per la scelta di staccare la spina al governo Draghi. Parole che hanno un solo scopo: fare di tutto per riunire in alleanza Pd e M5S: “Ho compreso, anche se è stato un errore politico farlo cadere, le ragioni di Conte sul malessere verso il governo Draghi. Le comprendevo perché Draghi, che è stata un’esperienza provvidenziale ma transitoria, si stava trasformando nella testa di alcuni in una sorta di soluzione permanente della crisi italiana, mettendo da parte i partiti e svalutando il ruolo del Parlamento. Basti ricordare che Giancarlo Giorgetti, quando propose Draghi come Presidente della Repubblica, disse che dal Quirinale Draghi avrebbe potuto continuare a fare anche il primo ministro. Questo ha insospettito e ha indebolito Draghi stesso”.

 

 

“Non penso - ha proseguito Bettini nel suo intervento radiofonico - che gli italiani rimpiangano Draghi, che è un uomo molto prestigioso e in una certa fase ha aiutato tantissimo l’Italia ma è stato molto supportato dalla stampa e dai poteri fondamentali. Tanti cittadini sentivano l’esigenza di tornare alla politica e non c’è dubbio che l’esperienza di Draghi, andando in crisi, ha determinato uno spostamento verso destra, perché abbiamo protratto per troppo tempo una situazione di messa in scacco della politica”.

 

 

“Dopo ha vinto Fratelli d’Italia, un partito che è più partito degli altri, con una leader che è più politico di tutti gli altri. Non condivido nulla di questo governo, che penso per certi aspetti sia anche inquietante, ma non c’è dubbio che sia il governo più percepito come ritorno ai partiti, alle ideologie”, riflette ancora Bettini, che poi conclude: “Il governo ha una contraddizione in sé. Essendo sovranista e legato a tutti i sovranistisi europei, si troveranno di fronte in Europa a posizioni di rifiuto o comunque di mancata generosità nei confronti dell’Italia, che ha il compito molto gravoso del primo accoglimento. Però dobbiamo ricordare che la Germania e la Francia accolgono molti più immigrati di noi. Sbarcano da noi, ma poi vanno in Europa. La situazione italiana - osserva il dem - non è di emergenza come in altri Paesi. Ci sono problemi, ma non è la dimensione dell’accoglimento il problema”.

 

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