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Regione Lazio, Chiara Colosimo (FdI): "A giorni il candidato del centrodestra"

Pietro De Leo
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Da poche ore Nicola Zingaretti ha presentato il suo rapporto di fine mandato e Il Tempo analizza il quadro politico regionale con Chiara Colosimo. Deputata di Fratelli d'Italia ma con alle spalle una solida esperienza nell'aula della Pisana.

Finisce l'era Zingaretti. Domani (oggi per chi legge ndr.) formalizzerà le dimissioni. Come esce il Lazio dopo questo quasi decennio?
«Premessa: finché non vedo non credo. Da agosto sento dire che si sarebbe dimesso, quindi fin quando non sarà nero su bianco non ci credo. E aggiungo che ancora oggi (ieri ndr.) ha tenuto un'altra giunta, e già questo riassume la risposta alla domanda. Sono stati 10 anni in cui in cui il Presidente della Regione invece di occuparsi dei cittadini del Lazio ha preferito "deliberare sogni" per quanti avessero la tessera del Pd in tasca. La Regione è distrutta, non ha una programmazione su nulla, a cominciare dal tema rifiuti».

 

Questo «deliberare sogni», potrebbe aver provocato la calcificazione di un potere?
«È sicuramente così».

E questo quanto può impensierire il centrodestra?
«Non è preoccupante rispetto alle elezioni e alla campagna elettorale, ma lo sarà dopo la vittoria, perché troveremo una macchina impregnata da figure che sono state conniventi rispetto a questo sistema di potere. Sarà onere del centrodestra premiare quanti hanno fatto correttamente il loro lavoro, senza essere supini al potentato decennale».

Ora, però, per il centrodestra ci sono degli step da fare. Nelle ultime ore in Lombardia è arrivato il via libera per Attilio Fontana candidato unitario. Nel Lazio che tempi ci sono?
«In Lombardia è stato confermato Fontana perché uscente, dunque rispettando la consuetudine generalmente osservata nel centrodestra. Nel Lazio ovviamente abbiamo una situazione diversa e la scelta sicuramente arriverà nel giro di pochi giorni o al massimo qualche settimana».

 

Avete già criteri per l'individuazione? Sarà un nome proveniente dalla politica o dalla società civile?
«Premesso che i criteri li fissano i leader della coalizione, e non la sottoscritta, posso comunque individuare due caratteristiche: che sia una figura sostenuta da tutti e la migliore possibile».

Il Lazio è stato il laboratorio del cosiddetto campo largo, ma oggi questo progetto è tramontato. Invece, per quanto sia difficile, non è esclusa un'alleanza tra Pd e Terzo Polo. Questa eventualità non potrebbe attrarre una parte del voto moderato del centrodestra?
«Non credo che i cittadini guardino al "chi sta con chi", ma soprattutto a chi ha governato, e soprattutto come ha governato. Nel Lazio, il Terzo Polo sta con Zingaretti, con Valentina Grippo e Marietta Tidei. Quindi non sarebbe una novità».

Il tema centrale per una campagna elettorale del centrodestra secondo lei quale dovrebbe essere?
«Due punti: sanità e rifiuti. Sui rifiuti, in questi anni parlano i fatti: per il centrosinistra è stata una sconfitta su tutta la linea. Il tema è stato anche il motivo della rottura con il Movimento 5 Stelle. Per quanto riguarda invece la sanità, basta parlare con chiunque, sia all'interno della Regione che fra i cittadini, per capire come per prenotare una qualunque ecografia servano tempi biblici, a riprova di quanto ci sia un problema di rete territoriale e ospedaliera».

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