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“Un brutto inizio”. Maurizio Landini spara subito a zero sul governo Meloni

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Il segretario della Cgil, Maurizio Landini, a margine di un convegno del sindacato a Genova, ha sparato a zero sul governo guidato da Giorgia Meloni e insediatosi da pochi giorni. “Il decreto anti-rave, quello sui migranti, ci sono sembrati un brutto inizio. Aggiungerei anche l’aumento del contante a 10 mila euro in un Paese dove ci sono 6 milioni di persone che, lavorando, non arrivano a 10 mila euro lordi. Il problema nel nostro paese non è alzare il contante, è mettere il contante nelle tasche di chi non ce l’ha. Da questo punto di vista, i primi atti del governo pensiamo siano stati atti che hanno segnato un brutto inizio. Ma non vorrei nemmeno che fosse un modo per cercare di distogliere l’attenzione dai problemi più gravi che il nostro Paese ha”, sbotta il sindacalista, dato come possibile nome del futuro per la segreteria del Partito Democratico.

 

 

“Per questo - spiega Landini - l’incontro che c’è domani per noi è molto importante, lo abbiamo chiesto. Nasce da una nostra richiesta, avanzata con Cisl e Uil proprio perché consideriamo centrale l’emergenza che arriva dalle bollette ed è centrale una legge di bilancio che sia in grado di avviare quelle riforme necessarie. Da quella fiscale al superamento della precarietà, dalla riforma delle pensioni alla necessità di una politica industriale che rilanci i nostri settori strategici manifatturieri. Nell’incontro che avremo domani col governo riproporremo un tema di fondo che abbiamo già posto anche ai precedenti esecutivi, bisogna andare a prendere le risorse dagli extra-profitti che ci sono e bisogna redistribuire quegli extra-profitti nelle tasche dei lavoratori, dei pensionati e anche per aiutare quelle imprese che anziché chiudere possono sostanzialmente lavorare”.

 

 

Landini va avanti con la sua invettiva, criticando anche le idee economiche: “Come noto noi siamo contrari alla flat tax e lo diremo anche domani nell’incontro con il governo. In un paese che ha 120 miliardi di evasione fiscale il tema fondamentale diventa come si combatte questa evasione fiscale. Dall’altra parte noi abbiamo bisogno di una riforma fiscale che assuma il principio della progressività prevista dalla nostra Costituzione e che riduca la tassazione a partire dai livelli più bassi. L’87% dei pensionati e dei lavoratori dipendenti hanno reddito annuo lordo inferiore ai 35 mila euro. Chiaro che il tema su cui agire ha questa caratteristica e, così come abbiamo operato un anno fa per chiedere al governo Draghi di modificare la propria proposta sul fisco, pensiamo che quelle stesse ragioni ci portano oggi a sostenere questa proposta. Del resto - ha concluso Landini - queste sono le proposte che abbiamo fatto assieme a Cisl e Uil e che ribadiremo al tavolo di confronto domani con il governo”.

 

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