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Rave party, il governo cerca l'intesa interna per le correzioni: Fratelli d'Italia frena Forza Italia

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Sono iniziati i lavori e i tavoli politici per trovare un accordo sulla tanto contestata norma sui rave party voluta dal governo. In particolare, spiega il Corriere della Sera, sono tre i punti che dovrebbero essere rivisti: da 6 anni la pena massima prevista nel decreto legge dovrebbe scendere a 5 anni, una modifica che permetterebbe di escludere il ricorso alle intercettazioni da parte dei pm; una distinzione più marcata nelle responsabilità assegnate a organizzatori e partecipanti alla festa illegale; infine una maggiore circoscrizione e precisazione sul reato, che dovrebbe probabilmente essere collegato allo spaccio e al consumo di droga.

 

 

Forza Italia è in pressing in particolare sulla pena massima e sul tema intercettazione, ma Fratelli d’Italia per ora nicchia. “Il decreto sui rave party era necessario e opportuno. Bisognava prevedere la possibilità di sgombrare immobili o campi agricoli occupati, di sequestrare materiale che, come abbiamo visto nel caso di Modena, è molto costoso e conferma che alle spalle di questi eventi ci siano organizzazioni potenti evidentemente e spacciatori di droga. Si può discutere sull’entità della pena massima o definire meglio la condotta che si vuole sanzionare. Modifiche di dettaglio. Indietro non si torna” la posizione azzurra espressa da Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato.

 

 

Wanda Ferro, deputata del partito di Giorgia Meloni, mantiene il punto: “È un decreto che tutela i giovani, non limita nessuna libertà. Si può migliorare in fase di conversione, con un’ampia convergenza, ma è importante conservare la parte relativa al sequestro dei mezzi e degli impianti audio. Rappresentano un disincentivo. Ad accusarci sono gli stessi che hanno inventato il green pass e chiuso per mesi gli italiani a casa”.

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