Decreto Rave party, il ministro Piantedosi ai sindacati: "Sì alle modifiche"
Matteo Piantedosi rassicura i sindacati e si dice pronto a modificare il decreto rave in Aula. Il titolare del Viminale rassicura i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di essere disposto ad appoggiare qualsiasi modifica al primo comma dell'articolo 434 bis di riforma del Codice Penale: "Le nuove disposizioni non intaccano in alcun modo i diritti costituzionalmente garantiti, come quello di manifestare".
Nel mirino dei leader Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri, l'estensione e l'applicazione allargata del dl rave che avrebbe potuto intaccare il mondo del lavoro. Una richiesta di chiarimento, quella dei sindacati, accolta dal titolare del Viminale.
Il punto cardine del provvedimento normativo, ribadisce Piantedosi, è "la confisca obbligatoria del materiale utilizzato per lo svolgimento dei rave party" per "incidere efficacemente sul profilo della deterrenza". I diritti costituzionalmente garantiti non vengono, dunque, intaccati in alcun modo.
Resta scettica la Cgil che, nelle parole di Landini, esprime "perplessità sul metodo: non abbiamo compreso perché intervenire con un decreto su una materia di questo genere e arrivare tramite un decreto legge a modificare il codice penale". Il dl rave, per Landini, resta "generico". Sulla stessa lunghezza d'onda, il leader della Cisl, Sbarra, per il quale il testo, così com'è, "ha maglie interpretative troppo larghe e una eccessiva discrezionalità". Piantedosi, ha riferito Bombardieri, "ha escluso qualsiasi applicazione del decreto a iniziative di natura sindacale e collegata al lavoro". "Abbiamo posto al ministro l'esigenza di chiarire una cosa specifica - ha spiegato Bombardieri - Nel corso dei mesi passati, e potrebbe avvenire ancora, molte aziende hanno chiuso senza avvisare i lavoratori che hanno occupato le fabbriche".
Il segretario generale ha sottolineato di aver fatto l'esempio di un "caso di scuola" per spiegare le preoccupazioni dei sindacati sul dl rave. "Piantedosi - ha concluso - si è impegnato a intervenire laddove fosse necessario, con modifiche per garantire questa scelta e noi ci aspettiamo nel periodo di discussione in parlamento ci sia una risposta alle nostre preoccupazioni".
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Restano sul piede di guerra le opposizioni e non si fa attendere il plauso dai dem: "Il ministro dell'Interno Piantedosi ha dovuto ammettere, in un incontro con le organizzazioni sindacali, che il decreto sui rave party è scritto male e che il governo è disposto a correzioni che precisino le fattispecie penali su cui intervenire", dice la presidente dei senatori del Pd, Simona Malpezzi. "Hanno fatto bene i sindacati a sottolineare che le nuove norme rischiano di ledere diritti fondamentali riconosciuti dalla nostra Costituzione, come abbiamo sottolineato anche noi" e invita il governo "a mettere nel cassetto la propaganda, a ritirare il provvedimento e a occuparsi dei problemi veri degli italiani che sono l'aumento dell'inflazione e il caro energia". Mentre per il presidente del M5s, Giuseppe Conte, "è un provvedimento da stato di polizia", sono più soft i toni usati dal leader di Iv, Matteo Renzi: "Una norma sui rave c'è in tanti ordinamenti, a cominciare dalla Legge Mariani in Francia. Ma la norma italiana è stata scritta male. Cambiarla è un dovere, non un'opzione".
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