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L'Italia raddoppierà le estrazioni di gas in un anno, il piano di trivellazioni del governo

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"Raddoppiare la produzione di gas in un anno": arrivando, anche attraverso le trivellazioni nel centro Adriatico, "a diventare in futuro un Paese esportatore". E' il piano illustrato dal ministro dello Sviluppo economico, Adolfo Urso, in un'intervista a la Repubblica. Il ministro riconosce che il prezzo del gas ultimamente è diminuito, ma non per questo - avverte - bisogna pensare che l'emergenza sia risolta. "L'aumento del prezzo del gas, figlio anche della speculazione, ha fatto impennare i costi delle attività produttive che hanno frenato la crescita italiana - ricorda Urso - Ci siamo salvati grazie alla ripresa del turismo, ai servizi, a quelle che sono le nostre specificità, le eccellenze del made in Italy. Il clima che ha allungato la stagione turistica ha dato una mano. È il motivo per cui il Pil dell'ultimo trimestre non è calato. Ma le previsioni sono preoccupanti".

 

 

Ecco allora cosa fare. "Dieci anni fa producevamo 13 miliardi di metri cubi dagli attuali giacimenti, oggi solo tre. Perché la differenza, nel frattempo, è stata coperta dall'import dalla Russia - spiega Urso - Si può ripartire raddoppiando la produzione dagli attuali pozzi e poi con le trivellazione nell'Adriatico centrale al largo della coste, c'è un giacimento comune con la Croazia da cui estrarre 70 miliardi di metri cubi in più anni. Il resto lo può fare la diversificazione delle fonti: io credo che saremo in grado di esportare energia verso i Paesi del Nord". Una rivoluzione copernicana che permetterebbe di ridurre sensibilmente la dipendenza energetica dell'Italia dall'estero. Ad oggi, il nostro maggio fornitore di gas è l'Algeria, che si è sostituito alla Russia.

 

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