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Caos a L'Aria che Tira, tutti contro Donzelli. Ma lui si difende così: gesto inaspettato

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“Liberticida e incostituzionale? Ci vuole rispetto per il Presidente della Repubblica”. È così che Giovanni Donzelli, esponente di punta di Fratelli d’Italia, risponde alle critiche al governo per la norma sui rave party durante la puntata del 2 novembre de L’Aria che Tira, il talk show di La7 condotto da Myrta Merlino. “Il Decreto Rave Party - spiega il deputato di FdI - è sulla Gazzetta Ufficiale, quindi siamo garantiti che non è incostituzionale, che non è una stretta repressiva, che non c'è la voglia di impedire agli studenti di occupare la scuola”. Le critiche di Maria Teresa Meli, Luca Telese e Tommaso Cerno sono feroci e cercano di mettere in mezzo l’onorevole, che si difende dall’accerchiamento quando si torna a parlare del caso degli scontri tra studenti e polizia a La Sapienza. 

 

 

“Guardate alla Sapienza come aggrediscono la Polizia. La Polizia deve farsi picchiare e prendere le botte in silenzio? Guardate quello con la bandiera rossa come va contro il poliziotto prima che lo polizia risponda” alza i toni Donzelli, che in maniera inaspettata lascia la poltrona dello studio per andare verso il maxi-schermo di Merlino per indicare come la violenza sia iniziata per colpa dei ragazzi e non per un atteggiamento sconsiderato della forze dell’ordine. “Nelle altre nazioni d'Europa hanno fatto delle norme sui rave party praticamente uguali a quella fatta in Italia, e funzionano, senza chiudere la libertà a nessuno. Qualcuno alla Sapienza voleva impedire e picchiare chi stava facendo un dibattito, la polizia ha impedito di commettere un reato grave come picchiare chi la pensa diversamente. Non gli hanno aggrediti? Pietà, volevano assaltare un convegno legittimo e democratico” conclude il deputato, che sul caso dell'Università di Roma riceve l'approvazione di Telese: "Volevano impedire un dibattito con un deputato di Fratelli d'Italia che neanche c'era, non erano lì per Daniele Capezzone".

 

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