Rave party, lo scivolone di Orlando sui social: "Il reato non è applicabile". Valanga di critiche
Quando la toppa è peggio del buco. È il caso dell'ex ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che su Twitter attacca il provvedimento varato dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi contro i rave party. Orlando affida ai social le sue critiche a più riprese. Ma è nell'ultimo tweet che la rete si è scatenata.
Segnalo un’altra peculiarità della norma anti-rave.
— Andrea Orlando (@AndreaOrlandosp) November 1, 2022
Se organizzi il raduno su un fondo tuo pur essendo contro la pubblica incolumità, ordine pubblico etc etc, il reato non è applicabile.
Orlando "segnala un'altra peculiarità" della norma anti-rave. "Se organizzi il raduno su un fondo tuo pur essendo contro la pubblica incolumità, ordine pubblico etc etc, il reato non è applicabile" scrive l'ex ministro. Ma la rete non perdona gli errori e gli studenti di giurisprudenza non perdono occasione per ricordare al ministro che "i reati si commettono o si configurano, mica si applicano". Uno scivolone imperdonabile, soprattutto per l'ex titolare del dicastero della Giustizia. "Non costituisce reato, non il reato non è applicabile, si applicano le norme non i reati, cancella e riscrivi, il mio professore di penale ti avrebbe tirato dietro il libretto dandoti del Somaro", scrive un follower. "Si dice: il fatto non costituisce reato, perché non integra la fattispecie. Abitualmente non correggo le persone, ma da un ex ministro pretendo precisione di linguaggio. Il reato non è applicabile può dirlo un ignorante, non lei. Il reato non si applica". E ancora: “Il reato non è applicabile? Grazie al Cielo l’hanno votata in pochi" si legge ancora tra i commenti: "Che ministro della giustizia, parla di applicazione del reato, non della sua fattispecie! Torni a giugno e porti di nuovo tutto il programma", "Il reato non è applicabile... ma hai studiato legge negli ovetti Kinder?", domanda un altro utente.
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Ma la rete sottolinea anche un altra gaffe nel tweet. Se il reato di invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l'ordine pubblico o l'incolumità pubblica o la salute pubblica presuppone l’occupazione di terreni altrui è chiaro che non sia applicabile nel caso in cui un evento è organizzato con il consenso del proprietario della location. E allo stesso modo se si volesse organizzare una festa a base di droga e alcool in casa propria lo Stato avrebbe tutti gli strumenti per intervenire. Gli utenti su Twitter si scatenano: "Quindi mi pare che la proprietà privata sia salva. Cosa c è di strano? La ratio della norma è esattamente punire l’occupazione illegale di luoghi pubblici o privati senza autorizzazione. Vi stupite del nulla: assenza di argomenti o segni di demenza?" scrive un utente. "Avete trovato un nuovo tema con cui giocare e trastullarvi. Bene! Cinque anni sono lunghi e dovete passare il tempo" prosegue un altro utente. Tra la valanga di commenti si legge anche "Sono applicabili le altre norme previste dal codice penale. Ma che problemi mentali avete?".
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