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25 aprile, La Russa scrive a La Stampa: “Voglio superare divisioni spesso strumentali”

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Ignazio La Russa, presidente del Senato, è torna sulla polemica sulle celebrazioni del 25 Aprile. Il fondatore di Fratelli d’Italia ribadisce il suo pensiero in una lettera al direttore de La Stampa pubblicata sulla prima pagina del quotidiano di Torino: “Ho detto chiaramente non solo di rispettare la ricorrenza ma anche, quando ho avuto un alto ruolo istituzionale, di averla onorata deponendo, con atto non dovuto, fiori al Monumento dei partigiani nel cimitero di Milano. Additare invece il carattere divisivo di diversi cortei del 25 aprile (ricorda come fu trattato il padre partigiano di Letizia Moratti, l’accoglienza riservata alla Brigata ebraica, i fischi a molti antifascisti non comunisti?) significa che è forte in me il desiderio di una pacifica celebrazione di tutti per la libertà riconquistata nel 1945”.

 

 

“Stia sereno - dice La Russa rivolto a Massimo Giannini, direttore del giornale piemontese - non organizzerò cortei alternativi anche perché, come ho già dimostrato, si può celebrare meglio e bene la ricorrenza. Mi auguro che lei (che ne sono certo non è mai stato ad esempio a Redipuglia dove il 4 novembre sarò in visita istituzionale) non faccia orecchie da mercante. Forse in cuor suo si è reso conto che la mia intervista (pubblicata ieri dal giornale, ndr) non meritava quel titolo e che, le piaccia o meno, il mio sforzo - spiega La Russa - è teso a superare divisioni molto spesso strumentali e a fare quanto in mio potere per contribuire a riunire la Nazione attorno a valori comuni e ad una storia condivisa. Io me lo auguro”.

 

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