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I figli di Berlusconi ridimensionano Ronzulli. Cosa cambia in Forza Italia

Daniele Di Mario
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Nella partita del sottogoverno Forza Italia dovrebbe ottenere 3 viceministri e 5 sottosegretari. Otto posti in tutto, sui quali, in queste ore, si stanno pesando i nuovi equilibri all'interno del partito. Il braccio di ferro perso con Giorgia Meloni, ha fortemente ridimensionato i «falchi» e, soprattutto, Licia Ronzulli. Ad Arcore - soprattutto ai figli di Berlusconi- non è affatto piaciuto il modo in cui è stato gestito il voto su La Russa al Senato. E ancora meno è andata giù la dilvugazione degli audio sull'Ucraina di Silvio Berlusconi. Vicende che hanno finito con il rafforzare l'ala del partito che fa riferimento ad Antonio Tajani.

 

Una linea più dialogante con il presidente del Consiglio- è il ragionamento ad Arcore- è coerente con la storia liberale e moderata di FI e dà maggior peso al Caval governo. Tesi sostenuta non solo dai figli di Berlusconi, ma anche dagli amici e consiglieri Gianni Letta e Fedele Confalonieri. Ragionamenti che starebbero portando a una progressiva limitazione dell'area d'influenza della Ronzulli, che alcune fonti azzurre non esitano a definire ormai ai margini. La capogruppo FI in Senato sta spingendo per far nominare sottosegretario Giuseppe Mangialavori. Dovrebbe spuntarla con una delega al Sud, ma a fatica. Più difficile vedere nella squadra di governo Tullio Ferrante, sponsorizzato da Marta Fascina. Invece di un posto da sottosegretario potrebbe ottenere la meno prestigiosa carica di capo dei giovani azzurri, con la deputata tutt'altro che soddisfatta.

 

Degli otto posti spettanti a FI uno dovrebbe essere di Paolo Barelli. L'ex capogruppo alla Camera vicinissimo a Tajani dovrebbe diventare viceministro all'Interno. Gli altri due viceministri dovrebbero essere due uomini indicati direttamente da Berlusconi: Francesco Paolo Sisto alla Giustizia e Valentino Valentini allo Sviluppo economico. L'uomo che per conto del Cav gestiva i rapporti con la Russia non finirà quindi agli Esteri. Uno dei cinque posti da sottosegretaro dovrebbe andare ad Alberto Barachini (Editoria). Matilde Siracusano invece è in pole per una delega al Pnrr.

 

Tanti i rappresentanti del Mezzogiorno, tra i quali potrebbe esserci anche Ugo Cappellacci: una decisione presa dal Cav di fronte alla insistente richiesta dell'ala sudista, sottorappresentata nell'esecutivo, di avere propri rappresentati nella squadra di sottogoverno. Come sottosegretario al Mef potrebbe spuntarla Sestino Giacomoni, rimasto fuori dal Parlamento a causa di una collocazione sfortunata in lista. In pole per un posto anche Matteo Perego. Più difficile la corsa di Gregorio Fontana e Valentina Aprea. Potrebbero restare fuori a causa dell'esiguità dei posti Francesco Battistoni e due ex parlamentari non rielette: Maria Spena e Annagrazia Calabria.

 

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