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Pd, la mossa di Franceschini per prendersi il partito: tutto su Nardella, bocciata Schlein

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Il Pd è ancora in alto mare per la decisione del futuro segretario e la scelta è rinviata a marzo 2023, con le primarie che si terranno il 12 del mese. Come riferisce Affari Italiani dopo il sorpasso del Movimento 5 Stelle nei sondaggi e la marea di candidati per guidare i dem c’è il rischio di fare la fine del Partito Socialista in Francia. Tra coloro che si sono proposti c’è Paola De Micheli, che però non ha praticamente nessuna chance di vincere. Problemi anche per quello che sembrava il candidato forte, Stefano Bonaccini. Ha l’appoggio della corrente di Base Riformista, ma non trova ampi consensi tra gli amministratori locali, che potrebbero puntare invece su Matteo Ricci, sindaco di Pesaro.

 

 

Ma c’è anche il rischio di un colpo di scena ulteriore. “Fonti qualificate sottolineano come Dario Franceschini, AreaDem, possa giocare la carta Dario Nardella che inizialmente avrebbe dovuto appoggiare Bonaccini ma che, ad esempio sull'atteggiamento verso Italia Viva e il Terzo Polo, si è allontanato dal governatore emiliano anche a seguito della furiosa lite con Matteo Renzi”. L’asso calato dall’ex ministro della Cultura potrebbe trovare la convergenza tra i riformisti e l’ala di sinistra del partito, che vede allontanarsi le possibilità di prendere il potere internamente.

 

 

“Ufficialmente non è ancora tramontata l'ipotesi Elly Schlein, vice di Bonaccini, anche se sono in molti a dire che ormai non sarà lei a rappresentare la sinistra. Qualcuno addirittura ipotizza una mossa di Romano Prodi e Franceschini, poi fallita, di spingere la Schlein, radical-chic di sinistra, per poi comandare dietro le quinte” l’analisi del sito sull’esponente in rampa di lancio. E dietro l’angolo, in attesa delle primarie, ci sono le elezioni regionali in Lombardia e nel Lazio, che potrebbero rappresentare l’ultima disfatta di un dimissionario Enrico Letta.

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