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Detenuti, Meloni replica a Ilaria Cucchi: "La soluzione non è depenalizzare"

Daniele Di Mario
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Durante le repliche in Senato, Giorgia Meloni non manca di rispondere ad alcune critiche arrivate dall’opposizione. A Ilaria Cucchi, ad esempio, risponde sulla situazione delle carceri. «Ho citato alla Camera i 71 suicidi» avvenuti nelle prigioni italiane dall’inizio dell’anno. Ma «la soluzione non è depenalizzare - dice il presidente del Consiglio - Credo nella responsabilità. Tutti noi dobbiamo scegliere il giusto. Come facciamo se chi ha scelto di sbagliare non paga mai? La certezza del diritto significa anche certezza della pena e rieducazione».

Detto questo, Meloni ribadisce l’impegno del governo di «aumentare gli spazi» per migliorare le condizioni di vita sia dei detenuti che della polizia penitenziaria. Il premier replica anche sulle contestazioni della Sapienza. «Nella mia vita - dice - ho organizzato centinaia di manifestazioni, non ne ho mai organizzata una per impedire a qualcun altro di dire quello che voleva dire. È un suo diritto farlo. Martedì non erano manifestanti pacifici, ma manifestavano per impedire a ragazzi che non la pensano come loro di dire come la pensano. La democrazia è rispetto, se qualcuno della mia parte tentasse di bloccare una manifestazione io sarei la prima a condannarlo, non l’ho mai fatto in vita mia». Il presidente del Consiglio risponde anche al senatore M5S Scarpinato, ex magistrato. «Mi dovrei stupire di un approccio così smaccatamente ideologico - dice Meloni - Ma mi stupisce fino a un certo punto perché l’effetto transfert tra neofascismo, stragi e sostenitori del presidenzialismo è emblematico del teorema di parte della magistratura, a cominciare dal depistaggio e dal primo giudizio sulla strage di via d’Amelio». Sulla lotta alla mafia, Meloni chiede all’opposizione di essere «d’accordo per cercare strade comuni per difendere uno degli istituti più efficaci nella lotta alla mafia, il carcere ostativo. Rischiamo di perderlo e insieme si deve cercare di difenderlo. La lotta alla mafia non si fa con la retorica, ma nemmeno con i provvedimenti con cui avete rischiato di fare uscire decine di detenuti al 41 bis con la scusa del rischio di contagio».

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