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Governo Meloni, aiuti per le bollette. Poi flat tax e tregua fiscale

Dario Martini
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Aiuti immediati contro il caro bollette, dalla proroga delle misure esistenti a nuovi interventi a sostegno delle famiglie. Giorgia Meloni parte da qui per illustrare il programma del suo governo in economia. Ma avverte: «Sarà un impegno finanziario imponente che drenerà gran parte delle risorse reperibili, e ci costringerà a rinviare altri provvedimenti che avremmo voluto avviare già nella prossima legge di bilancio». Quindi, innanzitutto pazienza. Il resto verrà dopo.

Nel suo discorso alla Camera, il presidente del Consiglio indica tre pilastri che reggeranno quella che chiama una «rivoluzione copernicana». A doverla tradurre in pratica dovrà essere innanzitutto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. L’obiettivo, spiega il capo del governo, è «far scendere di cinque punti il cuneo fiscale per imprese e lavoratori, alleggerendo il carico fiscale delle prime e aumentando le buste paga dei secondi». Il primo caposaldo è la riduzione della pressione fiscale. Meloni assicura che sarà «una riforma all’insegna dell’equità». Si interverrà sull’Irpef «con la progressiva introduzione del quoziente familiare ed estensione della tassa piatta per le partite Iva dagli attuali 65mila euro a 100mila euro di fatturato». Attenzione: Meloni preferisce chiamarla «tassa piatta», anziché utilizzare il termine inglese «flat tax». La tassa piatta sarà applicata anche «sull’incremento di reddito rispetto al massimo raggiunto nel triennio precedente: una misura virtuosa, con limitato impatto per le casse dello Stato e che può essere un forte incentivo alla crescita». È una formulazione diversa da quella che la Lega ha portato avanti in campagna elettorale. Il partito di Salvini propende per una flat tax familiare al 15% per i redditi fino a 70mila euro. Vedremo se sarà trovata una mediazione.

 

 

 

Il secondo pilastro indicato da Meloni è la «tregua fiscale per consentire a cittadini e imprese in difficoltà di regolarizzare la propria posizione con il fisco». Punto tre: «Una serrata lotta all’evasione fiscale (a partire da evasori totali, grandi imprese e grandi frodi sull’Iva) accompagnata da una modifica dei criteri di valutazione dei risultati dell’Agenzia delle Entrate, che vogliamo ancorare agli importi effettivamente incassati e non alle semplici contestazioni, come incredibilmente avvenuto finora».
 

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