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Giorgia Meloni, debutto con Macron: è il primo leader Ue a incontrare la premier

Dario Martini
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Emmanuel Macron è il primo leader europeo ad incontrare Giorgia Meloni. Il presidente francese e il premier italiano si sono visti poco prima delle 20 a Roma, all'hotel Gran Melià al Gianicolo. Il colloquio è durato più di un'ora. «Abbiamo discusso tutti i principali dossier», ha fatto sapere lei. «Farcela insieme, con dialogo e ambizione, è ciò che dobbiamo ai giovani e ai nostri popoli», ha aggiunto lui. Il capo dell'Eliseo nel pomeriggio ha partecipato alla conferenza della pace organizzata da Sant'Egidio alla Nuvola all'Eur. Poi il faccia a faccia informale con Meloni. I temi e i dossier scottanti sul tavolo sono molti. Dalla guerra in Ucraina all'emergenza energetica. Meloni ha sempre ribadito la posizione filoatlantica dell'Italia e la dura condanna dell'invasione russa. Negli ultimi mesi Parigi ha sostenuto la "crociata" di Draghi per un tetto al prezzo del gas. Non a caso, il presidente del Consiglio ha spiegato che nell'incontro si è discussa «la necessità di dare risposte veloci e comuni sul caro energia, il sostegno all'Ucraina, la difficile congiuntura economica e la gestione dei flussi migratori». Palazzo Chigi ha aggiunto che «i presidenti di Italia e Francia hanno convenuto sulla volontà di proseguire la collaborazione sulle grandi sfide comuni a livello europeo e nel rispetto dei reciproci interessi nazionali». Il presidente francese ha precisato che si è trattato di «un incontro importante nell'ambito dei rapporti tra Italia e Francia e per quanto riguarda l'Unione europea». Poi, dopo aver pubblicato sul suo profilo social la foto che lo ritrae sull'attico dell'hotel del Gianicolo insieme a Meloni, ha twittato: «È in quanto europei, paesi confinanti, per l'amicizia dei nostri popoli, che con l'Italia dobbiamo proseguire il lavoro intrapreso. Questo incontro con Giorgia Meloni va in questa direzione». A conferma che è bene non perdere tempo, ieri si sono visti anche i due ministri degli Interni: Matteo Piantedosi e Gerald Darmanin. Un primo confronto per definire posizioni comuni sul tema migratorio e in particolare sul contrasto all'immigrazione illegale. Alla conferenza organizzata da Sant' Egidio nel pomeriggio era presente anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Sia lui che Macron hanno sottolineato come la pace in Ucraina sia possibile, ma vada cercata con il dialogo e con l'impegno di tutti. Deve essere una pace giusta, di cui deve essere Kiev a decidere i termini. E fino allora il popolo aggredito ha diritto di difendersi e va sostenuto. Per Mattarella occorre «un impegno collettivo della comunità internazionale che valorizzi il dialogo». Tuttavia, ha avvertito il nostro capo dello Stato, non bisogna dimenticare che «la sciagurata guerra mossa dalla Russia all'Ucraina stravolge le regole, i principi e i valori della vita internazionale». 

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