Audio Berlusconi, la tesi del “tranello” in Forza Italia: la manina dietro le registrazioni
Arriva la tesi del “tranello” sugli audio di Silvio Berlusconi su Vladimir Putin e la guerra in Ucraina. A raccontarla è Tommaso Labate sulle pagine del Corriere della Sera: “Secondo questo scenario dietro la manina che ha azionato il registratore consegnando alla stampa il discorso del Cavaliere ci sarebbero uno o più mandanti, che magari neanche erano presenti a Montecitorio. Il peso degli applausi dei presenti all’assemblea dei deputati, ha raggelato Giorgia Meloni e imbarazzato il resto del centrodestra forse ancor di più delle parole del leader di Forza Italia”.
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Un rappresentante azzurro a Palazzo Madama ha raccontato la propria dei versione dei fatti proprio all’ex presidente del Consiglio: “Presidente, della storia dello scambio di regali con Putin lei aveva già parlato nel discorso ai senatori. E se qualcuno, ascoltandola al Senato e immaginando che lei l’avrebbe ripetuta anche ai deputati, avesse azionato la manina di Montecitorio?”.
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È partita quindi una meticolosa ricerca per ogni elemento che potesse far scoprire “il colpevole”. Ad esempio, ricorda il quotidiano, la voce di Giorgio Mulè si sente in maniera nitida, quindi si presume che la persona che ha registrato sia stata molto vicina a lui. E c’è poi un altro particolare spiegato nella ricostruzione: “Tutti ripassano in testa il film della riunione facendo caso alla marca del telefonino dei presenti. Questo perché il l suono della notifica del cellulare che si sente nitidamente interrompere ogni tanto la registrazione, ecco, quello esclude un modello di smartphone molto diffuso tra i nostri…”.
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