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Tajani supera l'esame Ppe: i Popolari salvano il coordinatore di Forza Italia

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La giornata europea di Antonio Tajani finisce con una promozione. Dopo l’audio choc in cui il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi raccontava con toni giustificativi l’invasione dell’Ucraina da parte del presidente russo e amico Vladimir Putin, le quotazioni del suo coordinatore nazionale a ministro degli Esteri sono crollate (oggi il primo giorno di consultazioni al Quirinale per dare vita al governo Meloni che sarebbe intenzionata ad accettare l’incarico “senza riserva”).

In Italia, M5s e Azione hanno espresso “viva preoccupazione” per una linea estera traballante e dubbi sull’opportunità di Tajani alla Farnesina. In Europa però il forzista ha ricevuto l’abbraccio del Ppe e di fatto il semaforo verde da Bruxelles. Al summit del Partito popolare europeo, prima del Consiglio Ue, Tajani è arrivato scuro in volto (lo ha riferito l’inviato di LA7 Frediano Finucci) perché l’impatto delle parole del Cavaliere è stato molto clamoroso. Si sentiva sotto esame, ma lo ha superato. Il capogruppo e presidente del Ppe Manfred Weber ha dichiarato: “Siamo a favore di Tajani ministro degli Esteri, siamo felici che sia con noi, la sua posizione è limpida. Lui è il pontiere tra Forza Italia e il Parlamento europeo, è una garanzia di chiaro approccio pro europeo e atlantico”.

Sulla stessa lunghezza d’onda la presidente del Pe Roberta Metsola: “Conosco Tajani, è un convinto europeista e atlantista, non ho dubbi che l’Italia resti nel solco della Unione Europea”. Più critici l’ex presidente del Consiglio europeo e ora leader del partito polacco Piattaforma civica DonaldTusk: “Le parole di Berlusconi sono un problema vero” e il Primo ministro croato Andrej Plenkovic: “Quando il coordinatore di FI sarà ministro degli Esteri la posizione dell’Italia su Russia e Ucraina sarà chiara. Spero che Berlusconi non ripeta quelle frasi, era meglio se non le avesse pronunciate”. Dunque, ha prevalso la linea di “salvare il soldato Tajani” separando la sua figura da quella di Berlusconi.

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