Porta a Porta, Fontana sulle sanzioni alla Russia: “Potrebbero diventare un boomerang”
Il presidente della Camera Lorenzo Fontana è stato ospite della puntata del 18 ottobre di Porta a Porta, il programma tv di Rai1 condotto da Bruno Vespa, e tra i passaggi più significativi c’è quello sulla guerra in Ucraina e sulle sanzioni adottate contro la Russia da parte dell’Occidente: “L’Europa ha fatto bene ma dobbiamo tenere conto del fatto che affrontiamo un Paese che è molto più abituato di noi a soffrire dal punto di vista economico e bisogna stare attenti perché con le controsanzioni della Russia noi potremo cedere prima di loro. Attenzione alle sanzioni perché se diventano un boomerang noi avremo grosse difficoltà. La guerra è sempre una follia, ha fatto un danno enorme all’Ucraina ma anche alla Russia. Quello che ha fatto Putin non ha alcun senso dal punto di vista geopolitico. È in grandissima difficoltà, la guerra gli ha precluso il rapporto con Europa e Stati Uniti e lo ha messo nelle mani della Cina. Con la diplomazia si potevano risolvere i problemi che c’erano”.
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Fontana risponde poi alle critiche della sinistra: “Non ho niente contro persone di pelle o religione diversa. Studio ancora all’università, la scorsa settimana ero l’unico europeo all’Angelicum. Le accuse di razzismo non tengono, sono amico di questi ragazzi che arrivano da tante parti del mondo. C’è anche una ragazza cinese cattolica. Non sono assolutamente contrario alle diversità sessuali, da cattolico accetto sempre le scelte delle altre persone. Non è mio spirito odiare qualcuno per le scelte che fa. Ho massimo rispetto per tutti, ma mi piace dialogare e capire. Conosco molte persone con storie diverse dalla mia e se ne parla. Spesso su questi temi si fa strumentalizzazione”.
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“La denatalità - dice ancora il neo-eletto ed esponente della Lega - è il suicidio di una nazione e di una civiltà. Bisogna fare assolutamente una politica adatta alla natalità. Bisogna riscoprire l’attenzione alle famiglie e, dal punto di vista culturale, per i bambini che sono importanti e creano una società migliore e più energica. Il reddito di cittadinanza - conclude Fontana parlando della misura voluta dai grillini - fa sì che molti preferiscano non lavorare. La richiesta della manodopera a fronte dei flussi di migranti non è certamente da prendere sottogamba. In questo momento è difficile assumere delle persone, perché tramite il reddito di cittadinanza sono in molti quelli che preferiscono non cambiare provincia per andare a lavorare con un salario pari o inferiore a ciò che percepiscono col reddito. In tanti hanno necessità del reddito di cittadinanza, ma molti altri potrebbero tranquillamente lavorare”.