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Ricciardi, addio alla Salute con veleno: "Che flop la campagna vaccinale"

Il superconsulente di Speranza: "La quarta dose è stata un fallimento". E ne ha anche per le Regioni

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Walter Ricciardi prepara gli scatoloni. Con l'epilogo del governo dei "Migliori" anche il suo ruolo di superconsulente del ministro della Salute Roberto Speranza è ai titoli di coda. Lo scienziato, però, non se ne va con l'aria serena di chi sente la fatica di aver svolto fino in fondo il proprio compito. Anzi, riserva qualche frecciata alle stesse strutture ministeriali che in questi mesi lo hanno affiancato. Oggetto del contendere: il flop della campagna per la quarta dose del vaccino anti-Covid.

“La campagna di vaccinazione per i richiami è stata debole - dice Ricciardi in un'intervista a La Stampa - i vaccini c'erano ma ci si è limitati ad offrirli passivamente, senza un vero reclutamento attivo delle popolazioni più fragili. Lo spot del premio Nobel Parisi di certo non basta e non è bastato. Ma non è solo questo: c'è stata anche un po' di confusione sui vaccini, con molte persone che hanno atteso l'arrivo delle nuove formulazioni mirate contro omicron, senza spiegare abbastanza che il vantaggio principale dei vaccini, anche di quelli nuovi, è la protezione dalla malattia grave e dalla morte, non dalle infezioni".

Il quadro per l'inverno non è dei migliori: "Siamo ancora in tempo, non a evitare ma ad arginare ormai dell'ennesima ondata di Covid: l'appello è a fare di più, con una campagna più attiva, aggressiva, penetrante, ramificata" spiega Ricciardi. Ce n'è anche per le Regioni: "Non limitarsi ad offrire una soluzione, ma adoperarsi per renderla praticabile: pensiamo agli antivirali, ancora oggi somministrati a poche persone, poco tempestivamente, per mancanza anche di un'adeguata strategia di formazione e informazione dei medici”.

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